Il Safety Tutor fa bene alla salute: meno incidenti dal 2005, meno multe nel 2012

30 Maggio 2013
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I numeri parlano chiaro: il safety tutor, sistema informativo per il controllo della velocità che fu introdotto su autostrade e strade italiane il 22 dicembre 2005, si è rivelato uno strumento positivo sia a fini della prevenzione degli incidenti stradali che ai fini del controllo (e del rispetto) dei limiti di velocità, una delle prime cause dei sinistri stradali in Italia e nel Mondo.

Le cifre che ha messo a disposizione l’Asaps di Giordano Biserni, presidente dell’Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale, ci dicono infatti che solo nel 2012 la copertura del territorio prevedeva 318 portali, su 235 tratte, per oltre 2.900 chilometri di asfalto controllati da Safety Tutor.

545.674, le ore complessive di accensione del Safety Tutor (+38,8% rispetto al 2011), che ha sanzionato 489.448 eccessi di velocità, -29% rispetto all’anno precedente: già a un anno dalla sua introduzione furono riscontrati importanti riduzioni dell’incidentalità (-22%), a dimostrazione del fatto che la velocità è tra i principali fattori di rischio di sinistri sulle autostrade.

L’unico soggetto titolato alla gestione del Safety Tutor è la Polizia Stradale, alla quale il sistema è stato affidato da Autostrade per l’Italia a titolo gratuito. A differenza del normale autovelox, che misura la velocità istantanea dei veicoli in un punto fisso di un tratto stradale, il Safety Tutor ne misura invece la velocità media tra due sezioni lontane anche diversi chilometri, in modo da fornire una misura attendibile e incontestabile in un tratto prolungato per rilevare le infrazioni, senza penalizzare chi supera il limite di velocità per brevi tratti come, ad esempio, durante un sorpasso.

Sfruttando telecamere posizionate in diversi punti, quindi, il Safety Tutor va a colpire chi, sul lungo tratto, tiene una velocità media oltre il limite e non solamente chi magari effettua uno sgarro su 400 chilometri di tratta. Ovviamente, le polemiche su un sistema che, volendo, può essere ‘bypassato’ ad esempio fermandosi in una stazione di servizio (ma non è forse questo l’obiettivo finale di chi vuole far riposare gli autisti troppo audaci?) continuano e continueranno.

Gran parte dell’opinione pubblica infatti sostiene che il Safety Tutor sia solo un altro sistema per alimentare le casse di Autostrade Spa, ma continuando a leggere i dati del cambiamento dei comportamenti di guida, in relazione all’entrata in vigore del dispositivo e del suo funzionamento per tempi sempre maggiori, si denota che l’effetto deterrente è importante. Ai sensi dell’articolo 208 del D.Lgs. n 285/92, le sanzioni sono emesse ed incassate direttamente dallo Stato e non vanno quindi, in nessuna misura, a beneficio di Autostrade per l’Italia.

Non solo meno incidenti, comunque, ma anche piu’ consapevolezza e meno multe. Il numero di verbali negli anni di riferimento è partito dai 93.407 del 2010, per diminuire a 75.927 nel 2011 e 74.767 del 2012. La lettura dei dati forniti dalla Polizia Stradale evidenzia, quindi, che i controlli hanno in questo caso dato l’esito sperato, contribuendo ad una riduzione sia del numero di verbali sia dell’incidentalità del 23%.

 

MotoriOggi.it