Psicologia della testimonianza, un esperimento

25 Settembre 2013
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Se facciamo un esperimento e proiettiamo su uno schermo un slide con queste parole, ad esempio: zucchero, uovo, miele, cioccolato, gusto, cioccolata, pasticcino, mangiare, torta.

Poi chiediamo, dopo aver tolto l’immagine, se sono state viste le parole: “gusto punto e dolce”; molte persone affermano di aver visto gusto e dolce.

Qual è l’elemento interessante di questo esperimento? Nelle tre parole c’è solo gusto.

Invece noi diciamo molto frequentemente che c’è DOLCE, cioè l’80-90% di noi afferma di aver visto la parola dolce,e ne sono pienamente convinti.

Qual è il problema? Questo è quello che si dice un “falso riconoscimento” e cioè si dice che c’è una cosa che non c’era. Ma sensatamente si dice che c’è una cosa che non c’era. Nel senso che nella lista ci sono un sacco di termini che si riferiscono alla categoria dolciumi: zucchero, uovo, miele, cioccolato, cioccolata, pasticcino, mangiare, torta.

Questi termini attivano nella nostra mente una di quelle reti della rappresentazione in memoria, una rete che ha a che fare col cibo dolce. Quindi noi quasi inevitabilmente siamo portati ad aggiungere alla lista che abbiamo letto il termine “dolce” che di fatto non c’era.  Perché è importante questo? E’ importante perché è un esempio di come noi aggiungiamo e togliamo agenti a cui siamo partecipi, senza accorgercene, nel senso che sembrava che ci fosse.

Dal punto di vista testimoniale è molto cruciale.

Quando si studiano questi tipi di esperimenti in psicologia della testimonianza, si assume sempre che non ci sia nessuna intenzione (e così è) da parte del testimone di modificare quello che è stato visto; perché non stiamo parlando di false testimonianze volute, ma stiamo parlando di testimonianze che ciascuno di noi fa. La cosa interessante oltre che la testimonianza non è fedele a ciò che è stato visto, è che ciò viene fatto in modo non intenzionalmente.

Siccome la nostra memoria funziona in modo ricostruttivo, finisce che, chiunque di noi deve testimoniare, il resoconto della sua realtà non è obbligatoriamente la descrizione di quella realtà.