Mobilità non di linea: le considerazione dell’AGCM

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato interviene in merito alla riforma del settore della mobilità non di linea con la Segnalazione S2782. L’Autorità auspica un intervento che elimini ogni vincolo residuo ad una piena equiparazione tra operatori taxi ed operatori NCC, anche alla luce delle nuove tecnologie, contestualmente a forme di compensazione a beneficio degli operatori dotati di licenza

21 Marzo 2017
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Si propongono le considerazioni che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha esposto nella segnalazione Rif. S2782/2017 per offrire un contributo ai fini di una maggiore apertura alla concorrenza del settore della mobilità non di linea.

“Il settore dalla mobilità non di linea (taxi e ncc) è regolato da una legge ormai vecchia di 25 anni (legge n.21 del 15 gennaio 1992) e richiede una riforma complessiva. In questa ottica l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inviato a Parlamento e Governo una segnalazione per sottolineare la necessità di mettere la normativa al passo con l’evoluzione del mercato.
L’Autorità ritiene che la strada da perseguire per la riforma del settore debba innanzitutto passare da un alleggerimento della regolazione esistente. A tal fine dovrebbe essere garantita una maggiore flessibilità operativa ai soggetti dotati di licenza taxi e al tempo stesso dovrebbero essere eliminate le disposizioni che limitano su base territoriale l’attività degli operatori NCC. Queste riforme garantirebbero una piena equiparazione dal lato dell’offerta tra gli operatori dotati di licenza taxi e quelli dotati di autorizzazione NCC e faciliterebbe lo sviluppo presso il pubblico di forme di servizio più innovative e benefiche per i consumatori (tipo Uber black e Mytaxi)…” Continua a leggere il comunicato stampa AGCM

Per questo motivo, l’AGCM ha inviato una segnalazione a Parlamento e Gverno per rapida riforma del settore taxi e ncc:

“Nell’ultimo decennio si sono verificati irreversibili fenomeni di allargamento e diversificazione dell’offerta dei servizi di mobilità non di linea, idonei ad incrementare la qualità e a ridurre i prezzi del servizio, con indubbi vantaggi per il consumatore.

Rispetto a questo processo di evoluzione del mercato, gli operatori tradizionali, dotati di licenza taxi emessa dai comuni e operanti sulla base di una rigida regolamentazione in relazione tra l’altro al numero di licenze, dei turni e degli orari, rappresentano la categoria più esposta alla concorrenza delle nuove forme di servizio, come dimostra la forte opposizione manifestata in relazione a possibili riforme pro-concorrenziali. L’Autorità, pur nella consapevolezza di ciò, ritiene tuttavia che, in un’ottica di massimizzazione del benessere sociale, la strada da perseguire non dovrebbe essere quella di introdurre nuovi e/o ulteriori vincoli – su base territoriale, soggettiva o altro – volti a limitare l’operatività delle nuove forme di servizi di mobilità urbana; si dovrebbe al contrario perseguire una strada di “deregolazione dal basso” dei vincoli a carico degli operatori gravati da obblighi di servizio pubblico, in modo che essi abbiano la possibilità di rispondere in maniera adeguata ai cambiamenti imposti sia dalle nuove tecnologie sia da una domanda sempre più esigente. Al fine di creare un “level playing field” ed evitare fenomeni che possono (spesso impropriamente) essere interpretati come atti di “concorrenza sleale”, appare dunque decisamente più efficiente alleggerire la regolazione degli operatori esistenti, sviluppando le forme di servizio più innovative e benefiche per il consumatore…”

Continua a leggere la Segnalazione AGCM rif. S2782/2017