La Corte Costituzionale interpreta l’articolo 7, comma 15 del codice della strada. Ma è proprio così?

Da sempre la dottrina ha interpretato l’articolo 7, comma 15, secondo periodo, del codice della strada, ritenendo applicabile una sanzione per ogni periodo oltre il quale si protrae la sosta limitata o regolamentata

14 Giugno 2018
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Da sempre la dottrina ha interpretato l’articolo 7, comma 15, secondo periodo, del codice della strada, ritenendo applicabile una sanzione per ogni periodo oltre il quale si protrae la sosta limitata o regolamentata. Il comma in esame dispone che se si tratta di sosta vietata, qualora la violazione si prolunghi oltre le ventiquattro ore, la sanzione amministrativa pecuniaria è applicata per ogni periodo di ventiquattro ore, per il quale si protrae la violazione. Quindi, se viene accertata una violazione al divieto di sosta permanente alle ore 23.00, si potrà applicare una seconda sanzione solo a partire dalle 23.01 del giorno dopo.

Se, invece, si tratta di sosta limitata o regolamentata, la sanzione amministrativa è del pagamento di una somma da euro 25a euro 100 e la sanzione stessa è applicata per ogni periodo per il quale si protrae la violazione. Quindi, si riteneva che quando la sosta è limitata a disco orario, ovvero a pagamento con limite della durata massima della sosta, si dovesse applicare una sanzione di 25 euro per ogni protrazione del periodo massimo di sosta; vale a dire, ad esempio, se in un’area di sosta a disco orario con durata massima di 30 minuti si accertava che dall’orario indicato dal disco erano trascorsi 100 minuti (i 30 di sosta regolare più i 70 oltre la scadenza del periodo massimo), si riteneva applicabile la sanzione di 50 euro (25+25 euro). Ometto in questo commento di approfondire la questione della modalità di accertamento e delle difficoltà operative, legate alla omessa esposizione del disco orario o dell’omesso azionamento del dispositivo di durata della sosta, ovvero all’omesso azionamento del disco orario regolarmente esposto, che potrebbe indicare un orario non rispondente all’effettivo inizio della sosta; quello che ci interessa sono, invece, le conclusioni della Corte Costituzionale, alle quali necessariamente ci dovremo adeguare, anche se non appaiono del tutto convincenti.

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