Videosorveglianza, fondi a 200 enti

2 Aprile 2019
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Sono oltre 200 i comuni che avranno accesso agli ulteriori finanziamenti ministeriali per il potenziamento degli impianti di videosorveglianza urbana. Per un totale di 30 milioni di euro che potranno essere utilizzati per l’attivazione dei progetti di videosorveglianza urbana integrata presentati la scorsa estate. Lo ha confermato il ministero dell’interno con il decreto 28 febbraio 2019 pubblicato sul sito della Polizia. Il dl 14/2017 ha previsto un cofinanziamento a fondo perduto degli impianti di videosorveglianza urbana. Per individuare le modalità di presentazione delle richieste di ammissione al beneficio si è reso necessario adottare un decreto ad hoc. I criteri di valutazione delle domande spaziavano dall’indice di delittuosità alla dimensione demografica del comune. La graduatoria finale che individua complessivamente 2427 soggetti ha premiato immediatamente 428 comuni. Assegnando inizialmente 37 milioni di euro a numerosi enti, da Sud a Nord. Ai sensi dell’art 35-quinquies del decreto legge 4 ottobre 2018, n. 113, convertito nella legge 1° dicembre 2018, n. 132 e dell’art. 11 bis, comma 17, del decreto legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito nella legge 11 febbraio 2019, n. 12, l’autorizzazione di spesa dell’art. 5 del dl 14/2017 è stata però incrementata di 30 milioni di euro per l’anno 2019. Per questo motivo il ministero ha adottato il decreto 28 febbraio 2019 che ora autorizza lo scorrimento della graduatoria fi no alla posizione n. 646, a copertura di questo importo. Quindi saranno 217 i comuni pronti a partire con i nuovi sistemi di videosorveglianza. Quelli che hanno presentato dei semplici progetti di fattibilità tecnica dovranno correre per formalizzare tutti gli atti di gara e gli impegni di spesa. Ma sarà anche necessario prevedere attentamente che tipologia di rapporto interforze andrà realizzato sul territorio con i nuovi sistemi di videosorveglianza. Perché senza un’analisi preventiva dell’impiego condiviso, nel rispetto della privacy, delle linee guida sottoscritte dalla Conferenza stato città il 26 luglio 2018 e della complessa normativa tecnica correlata il rischio di spendere male le preziose risorse è dietro l’angolo.

STEFANO MANZELLI

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