Multe ribassate del 30%? I Comuni dicono no per mancanza di archivio elettronico!!

6 Agosto 2013
Scarica PDF Stampa
Modifica zoom
100%
Il decreto del fare dice una cosa, i Comuni un’altra: sulle multe scontate del 30% in caso di immediato pagamento chi ha ragione? Vediamo di chiarire la cosa visto che già da più parti piovono richieste di precisazioni su quello che, a livello di regolamento per automobilisti inadempienti, sta diventando un vero e proprio tormentone estivo: le multe e la loro riduzione.

Cosa dice il decreto del fare

Il recente decreto del fare, tra le altre cose, ha confermato lo sconto del 30% sull’importo complessivo di una o più multese il pagamento è effettuato entro cinque giorni dalla contestazione o dalla notificazione o se il trasgressore non sia incorso, per il periodo di due anni, in violazioni di norme di comportamento da cui derivino decurtazioni di punti dalla patente.

La riduzione però non si applica alle violazioni per cui è prevista la sanzione accessoria della confisca del veicolo e della sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida. Il che, tradotto, significa che in caso si infrazioni troppo gravi toccherà comunque pagare l’importo totale della multa.

Ci sono comunque altre novità: saranno anche incentivati infatti quei conducenti che decidono di saldare al momento l’eventuale contravvenzione contestata da un vigile urbano. Ove possibile infatti, sarà possibile pagare contestualmente la multa tramite bancomat o carta di credito. Anche in questo caso ovviamente, come d’altronde già accade, si avrà diritto ad un esborso ridotto.

Il no dell’ANCI e dei Comuni: è ora di informatizzare tutto!

Bene la logica alla base della norma, come anche la premialità nei confronti degli autisti più virtuosi – è la presa di posizione dell’Anci (l’associazione dei Comuni) -. Ma i meccanismi previsti sono perversi e ne rendono praticamente impossibile l’applicazione; per questo abbiamo presentato alcune nostre proposte di emendamento volte a renderla applicabile“.

La norma che prevede la riduzione del 30% della sanzione se immediatamente corrisposta all’ente accertatore, sebbene produca un aggravio per i bilanci degli enti, appare condivisibile, spiega l’Anci, perché premia il cittadino che paga entro 5 giorni attuando un comportamento virtuoso che produce un’accelerazione dei pagamenti.

Il problema sta nella seconda strada. “Pur comprendendone ancora una volta la motivazione – sottolinea l’Anci – va segnalata l’inapplicabilità della prevista estensione della riduzione dei costi per coloro che nei due anni precedenti alla trasgressione non hanno subito decurtazioni del punteggio della patente. Non avendo i Comuni la possibilità di accedere liberamente al database della Motorizzazione civile, risulta infatti complessa e onerosa la verificare della virtuosità o no del conducente“.

In soldoni: sapere se un conducente multato, nei due anni precedenti, ha subito decurtazione di punti è troppo problematico e, a livello di tempo, comporterebbe rischi di default. Quindi? L’unica s0luzione, sempre proposta da Anci, è avanzare di volta in volta una richiesta alla Motorizzazione civile, con una conseguenza diretta sulla certezza del procedimento nonché con un ulteriore aggravio finanziario ed amministrativo.

Tutte conseguenze “che vanificherebbero le pur apprezzabili motivazioni che hanno portato il legislatore a predisporre il testo di legge”, denunciano i Comuni. In effetti (anche se le amministrazioni locali non brillano in materia di sicurezza stradale), l’Anci mette in evidenza un problema reale.

Però, in fondo, basterebbe informatizzare finalmente tutto, avendo i dati in tempo realePatente, numero di punti, eventuali sospensioni e revoche, procedimenti a carico, contenziosi legali: sembra cosi utopistico?

 

Fonte: MotoriOggi.it