Stati alterati della coscienza

6 Agosto 2013
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Tutte le sostanze, anche comuni medicine assunte quotidianamente da diverse persone, addizionate ad alcolici bevuti a pasto, possono alterare la coscienza, rallentare i riflessi e la percezione dei pericoli, pregiudicando la guida. Vanno ricordati anche i comuni farmaci usati in primavera contro le allergie, i quali causano un po’ di sonnolenza e rilassatezza nei riflessi, oltre ad un vago stato di prostrazione.

Alcune sostanze, denominate psicoattive, sono n grado di produrre alterazioni dello stato di coscienza: influenzano le emozioni, le percezioni e il comportamento delle persone.

Le variazioni dello stato di coscienza hanno caratteristiche fondamentali comuni a culture diverse. Tra queste si possono rilevare l’alterazione del pensiero, che può diventare superficiale, illogico o in qualche modo diverso dal normale. La percezione del tempo può essere disturbata, così come la percezione di se stessi e del mondo può cambiare.

Sostanze psicoattive diverse  colpiscono punti diversi del sistema nervoso e del cervello: vi sono sostanze stimolanti (cocaina, anfetamine), sostanze depressive (alcol, barbiturici), sostanze narcotiche (eroina, morfina), sostanze allucinogene (cannabis, MDM, LSD).

Sussiste una notevole variabilità di effetti che le sostanze possono produrre su chi le utilizza perché interessano il sistema nervoso in molti modi diversi. Le sostanze più pericolose rendono dipendenti, cioè determinano un bisogno biologico o psicologico in chi ne fa uso e la mancata assunzione provoca un gran desiderio per la sostanza che, in alcuni casi, può divenire quasi insostenibile.

La dipendenza può essere su base biologica, cioè l’organismo si abitua a funzionare in presenza di una certa sostanza al punto da non riuscire a funzionare senza; oppure può avere una matrice psicologica, nei casi in cui le persone credono di aver bisogno della sostanza per contrastare lo stress. Va ricordato che qualunque tipo di sostanza psicoattive, anche la caffeina e la nicotina, possono indurre dipendenza. Si rammenta che la dipendenza da sostanze è difficile da modificare nonostante i trattamenti intensivi.