Psicologia e guida

2 Settembre 2013
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La psicologia ha dimostrato di poter dare un grosso contributo al problema  della sicurezza stradale intervenendo a differenti livelli e su diversi aspetti, in primis dagli studi sull’errore umano. Vi sono molte potenzialità nell’utilizzo della psicologia in tutti i progetti  e le realizzazioni che comportano la formazione del personale, la comunicazione a scopo preventivo e l’interazione conducente-veicolo. Educare alla sicurezza stradale significa insegnare a far tesoro dell’esperienza ma anche sensibilizzare all’aspetto psicologico della vigilanza: solo se si è consapevoli delle sue oscillazioni si è in grado di conciliare esperienza  e imprevedibilità degli  eventi, memoria e significati attuali.  Le soluzioni tecniche non possono eliminare completamente il fenomeno infortunistico perché il fattore umano riveste una grossa importanza.

Questi atteggiamenti sono il risultato di una meta-cognizione, cioè la consapevolezza di sé come soggetti fallibili e capaci di cogliere solo in parte lo svolgimento degli eventi, a volte in balia di dinamiche emozionali che ostacolano processi cognitivi e razionali. Guidare un mezzo di trasporto implica l’utilizzo contemporaneo  di varie abilità cognitivo-comportamentali,  indispensabili

nell’ ampio processo che è la guida di un veicolo. Un adeguato livello di vigilanza  è fondamentale per molte funzioni cognitive superiori. Fondamentale è l’attenzione selettiva, cioè la capacità di individuare in brevissimo tempo, le informazioni rilevanti  in un ambiente complesso come il traffico stradale. Grande rilievo hanno anche schemi comportamentali automatici ormai appresi dall’individuo. Importante è la capacità di recuperare informazioni dalla memoria, e riprodurre nella nostra mente una percezione anteriore. Non va dimenticata la personalità come determinante nel comportamento in situazioni a rischio, in quanto la personalità è l’insieme delle modalità stabili di risposta della persona in una ampia gamma di situazioni ed è costituita da schemi di comportamenti relativamente stabili.