Guida e uso del telefono cellulare

6 Novembre 2013
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L’uso del telefono cellulare durante la guida sembra un’abitudine difficile da sradicare. Forse gli agenti di polizia municipale dovrebbero, nei corsi di educazione stradale, spiegare il perché della pericolosità di tale comportamento multitasking durante la guida.

La stragrande maggioranza delle persone over 18 anni guida un’automobile e più numerosi sono coloro che possiedono un telefono cellulare.

Negli ultimi anni è emerso con maggiore chiarezza come l’esecuzione di queste due attività (guidare un veicolo a motore, ma non sono esenti da pericolo anche i conducenti di velocipede), e usare il telefono cellulare) in modalità multitasking possa essere fonte di pericoli e incidenti stradali di varia natura.

In uno studio pubblicato dall’ente governativo statunitense NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) nel 2010, emerge che i guidatori statunitensi che sono stati coinvolti in un incidente, nel 5% dei casi ammettono che questo è accaduto perché guidavano mentre parlavano al cellulare. Il 43% degli intervistati non ricorda cosa stesse facendo al momento dell’incidente.

Per porre rimedio a questa situazione moltissimi Stati hanno emanato delle leggi che, in vario modo, vietano l’uso del telefono cellulare mentre si guida, e lo permettono ammettendo solo alcune modalità d’utilizzo, ad esempio, per mezzo di auricolari.

La ricerca si è molto interessata a questa attività multitasking, giungendo spesso a fornire conoscenze che, in molti casi, non sostengono le scelte effettuate dai diversi legislatori.

Strayer et al. (2003), ad esempio, in diversi esperimenti hanno dimostrato che il problema dell’incremento del numero di incidenti quando si guida e nel contempo si usa il cellulare non è tanto dovuto al fatto di dover maneggiare il telefono. La stragrande maggioranza degli eventi negativi si verifica mentre i guidatori sanno semplicemente parlando al telefono. Questo e diversi altri studi hanno fatto ipotizzare che il vero problema sia da riferire al fatto che quando si guida e si usa il cellulare, proprio a causa della conversazione  in atto, le nostre risorse attenzionali sono dislocate in un campo cognitivo lontano da quello del contesto di guida.

Questa ipotesi è stata confermata da una meta-analisi (Horrey e Wickens, 2006) che ha preso in considerazione 26 studi diversi. I risultati di questo lavoro hanno dimostrato che i costi operativi riscontrabili se si guida mentre si parla al cellulare sono riferibili essenzialmente all’allungamento dei tempi di reazione qualora si debba rispondere a degli stimoli, ma sono meno rilevanti nel caso di compiti che prevedano di seguire uno stimolo bersaglio (ad esempio, come quando si deve restare nella propria corsia di marcia).

Non è stata, inoltre, evidenziata alcuna differenza nella propensione a commettere incidenti tra i casi in cui il telefono era utilizzato senza l’uso delle mani (ad esempio, tramite auricolari o bluetooth) e quello in cui invece l’apparecchio veniva maneggiato.

In un altro studio (Drews et al., 2008) è stato ulteriormente chiarito come, diversamente da quando si parla al cellulare, le conversazioni in automobile non siano così pericolose quando si ha un interlocutore all’interno dell’abitacolo, proprio perché in questi casi, qualora le condizioni operative lo richiedano, come nei casi in cui aumenta il traffico, spesso il dialogo si sposta su argomenti riferiti alla situazione contingente: si comincia a parlare di traffico. Per di più, qualora si debba guidare in condizioni particolarmente critiche, se il guidatore e l’interlocutore sono entrambi presenti nell’abitacolo, può anche accadere che in tacito e comune accordo la conversazione venga interrotta, magari dinanzi a una situazione che richiede l’attenzione del guidatore; cosa che quasi mai si realizza se si sta parlando al cellulare..