UBER contro i tassisti: come funziona e cosa dice la legge

26 Maggio 2014
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Uber inizia a farsi largo sui siti dei principali quotidiani nazionali semplicemente perché inizia ad essere un’applicazione ‘scomoda’ per una categoria che a Milano e Roma è fortemente rappresentata, i tassisti, i quali hanno risposto polemicamente con scioperi e marce peraltro sfociate, a Milano, anche in qualche incidente.

Urla dei manifestanti, lanci di uova, petardi e fumogeni, tassisti schierati prima contro Uber e poi contro il Comune di Milano. In realtà c’è molta confusione sull’argomento perché Uber è sia un’applicazione che un servizio regolamentato a norma di legge. Vediamo come, anche per capire cosa potrebbe mettere d’accordo Taxi e Uber.

 

Come funziona Uber

Uber è un servizio che permette di prenotare un’auto con conducente via smartphone utilizzando un’applicazione, il sistema di localizzazione e il pagamento con carta di credito. Partito quattro anni fa a San Francisco grazie a una startup fondata l’anno prima da Garrett Camp e Travis Kalanick, Uber è attualmente presente ormai in 80 città di tutto il mondo, in Italia a Milano e Roma. Ha superato un miliardo di dollari d’incassi, continua a espandersi e a pensare a una eventuale quotazione a Wall Street: al momento la valutazione si aggira sui 3 miliardi e mezzo di dollari.

Il download dell’app per smartphone è gratuito (disponibile per iPhone e dispositivi con sistema operativo Android): quando si apre appare una mappa che visualizza la nostra posizione e quella delle auto con conducente più vicine. Viene calcolato il tempo di attesa previsto e per la prenotazione basta un clic.

Il pagamento avviene con carta di credito e una volta terminata la corsa si può lasciare un commento sulla qualità del servizio. I prezzi sono di circa il 20 per cento superiori a quelli dei taxi, ma l’app è stata ben accolta dai giovani e da chi ha più dimestichezza con la tecnologia perchè cambia il modo classico con cui ci si sposta all’interno delle città.

 

Cosa dice la legge su Uber

I tassisti lamentano, per Uber, il mancato rispetto della legge che regola l’attività del noleggio con conducente differenziandola dalle auto gialle. In Belgio un tribunale ha messo al bando il servizio, mentre l’associazione di categoria di Berlino ha ottenuto una specie di provvedimento cautelare nei confronti dell’applicazione. In Italia, come detto, siamo di fronte a scioperi e manifestazioni.

La legge che regolamenta le licenze è la 21/1992. Secondo i taxi, questa impone loro costose licenze (150 mila euro), mentre ad Uber (che è un semplice servizio di noleggio con conducente) sarebbe permesso di raggirarla.

La legge n. 12 del 1992 disciplina il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea; sostanzialmente taxi e auto a noleggio con conducente. L’art.3 della suddetta legge riporta che “Il servizio di noleggio con conducente si  rivolge all’utenza specifica che avanza, presso la sede del vettore, apposita  richiesta per una determinata prestazione a tempo e/o viaggio. Lo stazionamento dei mezzi avviene all’interno delle rimesse o presso i pontili di attracco”.

Questo, secondo i tassisti, sarebbe già sufficiente a protestare contro la concorrenza abusiva, poiché il cliente sarebbe in contatto diretto con l’autista e non con un centralino, ed inoltre le vetture Uber non rientrerebbero mai nei garage se non a fine servizio. Questa tesi è mossa dalla possibilità, per chi ha prenotato un’auto a noleggio con conducente tramite l’applicazione Uber, di vedere attraverso lo smartphone dove si trova l’auto e in caso di necessità, ad esempio se è cambiato il luogo d’incontro precedentemente comunicato al server, informare l’autista.

Ma da Uber rispondono che le prenotazioni confluirebbero tutte al server e solo dopo sarebbe assegnata la corsa all’autista: in parole povere, sostanzialmente, l’applicazione non fa altro che virtualizzare la richieste fisiche che prima avvenivano con una procedura meno informatizzata e più lunga, cioè alzare il telefono e chiamare l’azienda di auto con NCC per prenotare la corsa.

Il ministro Maurizio Lupi sta pensando ad alcune proposte (cinque) per garantire al contempo innovazione e legalità :

  • Istituire un registro nazionale di intermediari NCC (Noleggio con Conducente).
  • Gli intermediari potranno assegnare corse solamente agli NCC della Provincia o Città Metropolitana dalla quale comincia o termina il servizio richiesto.
  • Dal momento della prenotazione all’inizio del servizio dovranno decorrere almeno 90 minuti.
  • Se verranno accertate più di 3 violazioni su base annua, l’intermediario sarà sospeso dal registro nazionale per 12 mesi.
  • Istituire un registro nazionale di intermediari del car pooling.

 

(Pionero.it)