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“le condizioni critiche dell’asfalto” “non possono rappresentare, di per sé stesse un elemento valutabile in tesi difensiva”, soprattutto perché “tali condizioni avrebbero dovuto indurre il giovane a porsi alla guida del suo veicolo in condizioni di assoluta lucidità ed a guidare con la massima prudenza”.
Il ricorso, in cui si contestava la “leggerezza” della sanzione inflitta al giovane motociclista, viene accettato e la vicenda viene riaffidata al Tribunale competente per la rivalutazione del trattamento sanzionatorio.