Omicidio colposo e responsabilità per condotta imprudente

La Corte di Cassazione, con Sentenza n. 50780/2016, tratta un caso di omicidio colposo a seguito di sinistro stradale. La responsabilità è da dividersi, secondo i giudici, fra tutti i conducenti che hanno infranto il Codice della Strada

2 Gennaio 2017
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Il caso a cui fa riferimento la sentenza n.50780 del 30.11.2016 della Corte di Cassazione riguarda un sinistro stradale che ha causato una vittima. L’imputato, dichiarato colpevole di omicidio colposo, ricorre sostenendo che la causa dell’incidente sia da imputare al fatto che l’altro conducente avesse omesso di concedere il diritto di precedenza.

L’opinione della Corte è però difforme: l’imputato non avrebbe tenuto un comportamento sufficientemente prudente e violando diverse norme, fra cui il limite di velocità e l’imposizione di rallentare nell’approcciarsi a una intersezione, avrebbe contribuito a causare il sinistro mortale. Fondamentale il fatto che, stando alle ricostruzioni, una velocità inferiore o equivalente al massimo consentito avrebbe, se non evitato l’impatto, quantomeno limitato le sue conseguenze.

L’opinione dei Giudici è supportata e giustificata anche dalle imposizioni della segnaletica orizzontale sul luogo del sinistro: un segnale verticale di Stop 150 metri prima dell’incrocio, non rispettato dall’imputato.