Omicidio stradale: il decesso è causato da un errore dei sanitari? L’automobilista resta colpevole

La Corte di Cassazione si occupa di un ricorso a una condanna per omicidio stradale. La vittima è deceduta anche a causa di un errore compiuto durante lo svolgimento di un esame, ma ciò non scagiona l’automobilista: la complessa procedura si era resa infatti necessaria solo a causa del sinistro

13 Giugno 2017
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Immaginiamo che sia avvenuto un sinistro fra un’auto e un ciclomotore. Svoltando a sinistra, il conducente del mezzo non vedeva arrivare in senso di marcia opposto un ragazzo a bordo di uno scooter. Questo non riusciva a frenare in tempo andando a sbattere contro la fiancata dell’auto, riportando gravi lesioni.

In seguito a una lunga degenza (3 mesi ad esempio) e alle cure mediche somministrate presso l’ospedale, lo sfortunato centauro moriva. Grazie all’autopsia si accerta che fra le cause della morte ci sia anche una puntura toracica male eseguita, che ha peggiorato le condizioni del paziente, risultando determinante.

L’automobilista che ha causato il sinistro è comunque colpevole di omicidio con violazione delle norme sulla circolazione stradale, o va scagionato?

Il decesso causato dalle cure ospedaliere non scagiona chi ha causato l’incidente

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I giudici della Cassazione ricordano che l’errore dei sanitari che hanno in cura la vittima di un incidente stradale non può ritenersi causa autonoma ed indipendente, tale da interrompere il nesso causale tra il comportamento della persona che ha causato l’incidente e la successiva morte del soggetto.

L’errore medico non è infatti un accadimento imprevisto e al di fuori di ogni immaginazione, in particolare a fronte del fatto che l’aggravamento della situazione clinica del ferito e la necessità di interventi chirurgici complessi sono preventivabili in ragione della gravità delle lesioni determinate dall’incidente stradale.

L’interruzione del nesso di causalità tra condotta ed evento può configurarsi solo quando la causa sopravvenuta innesca un rischio nuovo, incommensurabile e del tutto eccentrico rispetto a quello originario attivato dalla prima condotta.