Accesso dei veicoli elettrici e ibridi nella ZTL – obbligatorio solo per quelle di nuova istituzione – non si applica per le aree pedonali

14 Marzo 2019
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Pubblichiamo la risposta a due interrogazioni parlamentari proposte in materia di accesso dei veicoli elettrici e ibridi nella ZTL al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

IX Commissione:

   PIZZETTI, PAITA, BRUNO BOSSIO, CANTINI, GARIGLIO, GIACOMELLI, NOBILI e ANDREA ROMANO.

— Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

la legge n. 145 del 2018 (legge di bilancio per il 2019) all’articolo 1, comma 103, prevede una modifica dell’articolo 7 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, con l’inserimento di un comma aggiuntivo;

suddetto comma stabilisce testualmente che: «Nel delimitare le zone di cui al comma 9, i comuni consentono, in ogni caso, l’accesso libero a tali zone ai veicoli a propulsione elettrica o ibrida»;

la richiamata previsione sta suscitando perplessità e preoccupazioni soprattutto da parte delle amministrazioni locali;

i sindaci, tramite l’Anci, con una lettera indirizzata al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, hanno manifestato la loro preoccupazione in merito a tale decisione;

i comuni in questi anni si sono mossi sulla base della necessità di ridurre le emissioni inquinanti e rafforzare la mobilità pubblica e ciclopedonale rispetto a quella automobilistica;

negli anni scorsi sono stati compiuti enormi sforzi anche finanziari per la sostituzione dei mezzi pubblici inquinanti, per investimenti in nuove infrastrutture di trasporto pubblico veloce, nonché per l’incentivazione della mobilità dolce;

la regolamentazione del traffico nei centri abitati è una prerogativa indiscussa dei comuni, che con proprie deliberazioni provvedono a delimitare le aree pedonali e le zone a traffico limitato;

è stato formalmente chiesto un incontro al Ministro interrogato per approfondire la problematica –:

se e quali iniziative il Ministro interrogato intenda assumere, per quanto di competenza, con la massima urgenza al fine di garantire l’autonomia regolamentare delle amministrazioni locali in tema di aree pedonali e zone a traffico limitato, ribadendo il divieto di accesso nelle aree pedonali ai veicoli a motore non operanti per ragioni di servizio.

(5-01236)

  STUMPO e MURONI

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

il comma 103 della legge di bilancio 2019, legge n. 145 del 30 dicembre 2018, obbliga i comuni a consentire «in ogni caso» a tutte le auto elettriche e ibride la circolazione nelle aree pedonali e nelle ZTL;

per le associazioni ambientaliste quanto previsto dall’articolo 1, comma 103, della legge n. 145 del 30 dicembre 2018 è «una mostruosità che riporta indietro il Paese di 50 anni». È questo il monito lanciato da diverse associazioni ambientaliste che si occupano di mobilità sostenibile; infatti il documento è firmato da: FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta, Legambiente/Legambici, Alleanza Mobilità Dolce, Kyoto Club, Associazione Salvaiciclisti Bologna, Associazione Salvaiciclisti Roma, Fiab Torino Bike Pride, Bikeitalia.it, Genitori Antismog, Greenpeace, Napoli Bike Festival, Cittadini per l’aria, Milano Bike Coalition, Associazione Motoperpetuo Roma, Associazione Ciclonauti, Comitato Torino Respira, Fondazione Michele Scarponi, Comitato per la Bellezza, Italia Nostra;

questo intervento di fatto cancella, in poche righe,  tutti i risultati raggiunti in decenni su mobilità sostenibile e tutela di piazze e strade delle città italiane, a danno di abitanti, commercianti, turisti e monumenti nonché con buona pace della sicurezza delle persone;

dal 1° gennaio 2019 piazza del Popolo a Roma o piazza del Plebiscito a Napoli, o piazza del Duomo a Milano, o via Maqueda a Palermo, potranno essere percorse incessantemente da autovetture; ma non basta anche i centri storici medioevali di Bologna o Firenze, protetti da ZTL già a maglie troppo larghe, potranno essere invasi dal traffico e parcheggio selvaggio di altre migliaia di macchine in più;

l’articolo 1, comma 103, della legge n. 145 del 30 dicembre 2018 rappresenta, quindi, un ritorno al passato della motorizzazione che occupa ogni spazio urbano;

a seguito della denuncia delle associazioni ambientaliste il sottosegretario per le infrastrutture e i trasporti Dall’Orco ha dichiarato che la norma deve essere cancellata. Inoltre, si ricordano le reazioni negative degli assessori dei comuni di Milano, Bologna, Torino, Roma e di molte altre città –:

se intenda con urgenza assumere la decisione concreta e netta di sopprimere, nella prima iniziativa normativa utile la disposizione recata dall’articolo 1, comma 103, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, come affermato dal sottosegretario Dall’Orco, in modo da evitare ogni possibile equivoco interpretativo ed evitare di riempire le città con migliaia di macchine in più nelle aree pedonali e nelle ZTL.

(5-01237)

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Rispondo congiuntamente alle interrogazioni n. 5-01236 dell’Onorevole Pizzetti e n. 5-01237 degli onorevoli Stumpo e Muroni in quanto vertono su analogo argomento.

La vigente disposizione del comma 9-bis dell’articolo 7 del codice della strada, introdotta dall’articolo 1, comma 103, della legge di bilancio 2019, impone, alle amministrazioni comunali che intendono istituire nuove Ztl, di consentire l’accesso ai veicoli elettrici ed ibridi. Ciò significa che la norma non si applica a tutte le Ztl esistenti, ma soltanto a quelle di nuova istituzione, come confermato dalla locuzione nel delimitare le zone.

Inoltre, non si applica alle aree pedonali, poiché in base alla definizione dell’articolo 3 del Codice della strada, in dette aree possono circolare, oltre ai pedoni e alle biciclette, soltanto i veicoli delle persone con disabilità, delle forze di polizia e dei mezzi di soccorso.

Tuttavia, anche sulla base delle preoccupazioni manifestate dai sindaci tramite l’Anci, il Governo darà parere favorevole all’emendamento presentato nell’ambito del decreto-legge « semplificazioni », ora all’esame delle competenti commissioni parlamentari, con il quale al citato articolo 7, comma 9-bis, sono soppresse le parole in ogni caso e le parole o ibrida.

Questo significa innanzitutto che nelle nuove Ztl sarà innanzitutto consentito l’accesso ai veicoli elettrici, restando alle competenti valutazioni dei comuni ogni determinazione relativa a veicoli a differente alimentazione.

Ciò per incentivare la progressiva sostituzione dell’attuale parco veicolare circolante nei centri abitati con veicoli meno inquinanti e/o a zero emissioni, ma senza in alcun modo ledere l’autonomia dei comuni e dei poteri di disciplina della circolazione ad essi conferiti dal Codice della strada.

Ovviamente saranno esaminate eventuali ulteriori proposte di modifiche volte a migliorare la portata della norma.