Viminale – prefetti, arriva la circolare anti degrado urbano

9 Maggio 2019
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Scatta l’azione dei prefetti contro abusivi, spacciatori e balordi. Sollecitata dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, già con una direttiva del 17 aprile, per spingere le autorità provinciali di pubblica sicurezza a intervenire dove i sindaci non hanno agito sul degrado urbano. Per allontanare i soggetti a rischio, denunciati e abituali, nelle zone deteriorate delle città.

Il quadro operativo si mette in moto: martedì il direttore generale della Ps, prefetto Franco Gabrielli, ha inviato a tutti i questori – autorità “tecniche” di Ps a differenza dei prefetti, autorità “politiche” – una circolare. Il testo fissa tre princìpi essenziali per le forze di polizia in campo per attuare l’indicazione del Viminale che si rifà, a sua volta, a due interventi già definiti nel 2017 dall’allora prefetto di Bologna, Matteo Piantedosi, oggi capo di gabinetto di Salvini, e di Firenze, prefetto Laura Lega, del 9 aprile scorso.

Secondo il dipartimento di Ps gli agenti dovranno redigere «un semplice verbale» con «l’identificazione del soggetto a cui viene intimato di allontanarsi» oltre al luogo dove è stato trovato. Soltanto «in caso di rifiuto di allontanarsi o di ritorno» negli stessi luoghi le forze dell’ordine dovranno procedere con un’informativa di reato diretta alla Procura della Repubblica. Il dipartimento Ps ricorda che gli allontanamenti decisi non sono «misure di prevenzione» previste dal codice delle leggi antimafia e raccomanda agli agenti di non rivelare agli interessati i risultati della banca dati Sdi consultata per procedere al verbale.

Adesso nelle province interessate dal degrado, come le grandi città, si vedrà l’esito delle indicazioni del Viminale. I sindaci, infatti, vengono sostituiti dai prefetti con potere di ordinanza soltanto se i primi cittadini non procedono agli interventi necessari.

Nei grandi centri urbani a rischio prefetti, questori e sindaci si stanno confrontando in una dinamica dove si intrecciano rapporti personali e, per i sindaci, anche esigenze politiche. Alcuni passi concreti già sono stati fatti. A Napoli, per esempio, nei giorni scorsi il prefetto Carmela Pagano nel presiedere il comitato provinciale di pubblica sicurezza con i vertici delle forze di polizia ha invitato e incontrato il sindaco Luigi De Magistris per definire un percorso concordato sul degrado.

Nonostante le proteste di diversi primi cittadini dopo l’uscita della direttiva Salvini, il risultato finale potrebbe essere diverso dalle contrapposizioni conclamate. L’attesa maggiore è per Roma dove si è appena insediata in prefettura Gerarda Pantalone. Salvini più volte ha manifestato riserve sul sindaco Virginia Raggi. Gerarda Pantalone è un prefetto «lady di ferro»: l’interazione tra Campidoglio e palazzo Valentini, sede della prefettura, è attesa al varco. L’aspettativa dei cittadini per la sicurezza resta comunque alta: il viceprefetto Antonio Giannelli (Sinpref) ricorda come «in un sondaggio Swg di prossima uscita le prefetture risultatono efficaci per due italiani su tre e la tutela della sicurezza è considerata la principale missione dello Stato sul territorio. Il ruolo di coordinamento dei prefetti in tutti gli scenari di crisi resta senza dubbio centrale».

MARCO LUDOVICO

Selezione di articoli tratti dai principali quotidiani nazionali – Servizio in collaborazione con Mimesi srl