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Luigi Pinelli. Chi lo ha conosciuto lo ricorda Comandante della Polizia Municipale, giurista di indubbio spessore, uomo di grande acume, ma anche esempio di vita.

A un uomo, un amico, un maestro
Qualche giorno fa ho salutato un uomo, un amico, un maestro.
Quel giorno ha deciso che il tempo trascorso in questo mondo forse era stato troppo lungo e ha chiuso gli occhi, dedicandosi, da allora, ad altro.
Io quell’uomo lo avevo conosciuto in vita, lo avevo cercato, rincorso, trovato e poi osservato con stima ed ammirazione che non ho più saputo da allora, riservare ad altri o ad altro.
Da subito mi è apparso proprio come io avrei voluto essere e come purtroppo mai sono riuscito ad essere davvero. Ma sempre in quella direzione mi sono mosso.
Luigi non insegnava…..parlava
Luigi non imponeva….trasmetteva
Luigi non si limitava a dirti perché una cosa dovesse essere fatta in un certo modo….te ne spiegava le ragioni e poi lasciava a te il libero arbitrio di agire come credevi meglio.
Luigi dava e non prendeva e del resto ben poco avrei avuto da dargli.
Da lui ho imparato tutto quello che so.
Luigi univa capacità tecniche mai più riscontrate in nessun altro collega e doti umane straordinarie.
Luigi era la più alta rappresentazione vivente del senso di legalità mescolato a tolleranza per le motivazioni dei comportamenti umani e totale rispetto per qualsiasi scelta altrui.
La sua capacità di interpretazione tecnica delle norme era straordinariamente lucida e diretta, forse talvolta rigida, ma sempre indiscutibilmente motivata.
Ho sempre cercato di agire, in questo lavoro, domandandomi, nei casi e nei momenti dubbi, come e cosa avrebbe fatto lui al mio posto.
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Sei stato per me maestro di vita e di cultura.
Gli ultimi anni di vita ci hanno visti più lontani, ma voglio che da dove sei ti arrivi ancora nitido e forte il mio saluto ed il mio affetto.
Sei e resterai per sempre il mio grande maestro.
Massimo Ancillotti