Le dichiarazioni COVID sugli spostamenti non corrispondenti e il reato di falso ideologico: non sussiste

Articolo di Sergio Bedessi

23 Dicembre 2020
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Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Milano ha disposto l’archiviazione del procedimento penale a carico del titolare di una ditta che si occupa di manutenzione caldaie, “reo” di aver prodotto una falsa attestazione “COVID” in merito ai propri spostamenti durante il lockdown.

Fermato il 31 marzo 2020 dai Carabinieri a Senago, un Comune a circa 16 km da Milano, aveva dichiarato nella autocertificazione che sarebbe andato prima da un fornitore a ritirare dei pezzi di ricambio e poi da un cliente a Saronno.

Ripartito dopo il controllo aveva però cambiato piano e si era recato da un cliente per un’urgenza.

 

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