Certificati anagrafici on line

27 Ottobre 2021
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Francesco Cerisano – Italia Oggi – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Certificati anagrafici e domande di residenza online diventeranno realtà in tutta Italia grazie all’Anagrafe nazionale della popolazione residente. Attraverso il collegamento all’Anpr si potranno presentare le dichiarazioni relative al trasferimento di residenza da altro comune o dall’estero, ma anche i cambiamenti di abitazione, la costituzione di nuova famiglia o di una nuova convivenza, i mutamenti intervenuti nella composizione della famiglia. Cerisano a pag. 36 Certificati anagrafici e domande di residenza online diventeranno realtà in tutta Italia grazie all’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr), la banca dati che mette in rete le informazioni anagrafiche di 66,4 milioni di italiani residenti in 7.784 comuni. Attraverso il collegamento all’Anpr i cittadini potranno presentare le dichiarazioni relative al trasferimento di residenza da altro comune o dall’estero, ma anche i cambiamenti di abitazione, la costituzione di nuova famiglia o di una nuova convivenza e i mutamenti intervenuti nella composizione della famiglia. Le richieste e il rilascio dei certificati anagrafici degli iscritti nell’Anpr, avverranno in modalità totalmente telematica attraverso il sito web di Anpr, previa autenticazione tramite Spid, Carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi. Il servizio consentirà all’iscritto in Anpr di richiedere il rilascio di un certificato per sé o per uno dei componenti della propria famiglia anagrafica. I dettagli tecnici essenziali per far decollare l’Anagrafe unica nazionale sono contenuti in un decreto del ministero dell’interno (di concerto con i dicasteri dell’innovazione tecnologica e della p.a.) su cui la Conferenza Stato-città, riunita ieri in seduta straordinaria, ha espresso l’intesa. Il provvedimento definisce le modalità di richiesta e rilascio dei certificati in modalità telematica e detta le istruzioni per la presentazione, sempre in via telematica, delle dichiarazioni anagrafiche. Sempre in via telematica sarà possibile pagare, ove richiesto, l’imposta di bollo, attraverso la piattaforma PagoPa. I certificati che potranno essere richiesti online saranno quelli di: nascita, matrimonio, cittadinanza, esistenza in vita, residenza, residenza AIRE, stato civile, stato di famiglia, stato di famiglia e di stato civile, residenza in convivenza, stato di famiglia AIRE, stato di famiglia con rapporti di parentela, stato libero, unione civile e contratto di convivenza. A seguito della richiesta di emissione del certificato, il sistema Anpr lo elaborerà secondo le modalità definite nel disciplinare tecnico. Il certificato rilasciato, a seconda della modalità di richiesta, sarà reso disponibile all’avente diritto nel sito web di Anpr e trasmesso, a scelta del cittadino, al domicilio digitale laddove disponibile, oppure messo a disposizione attraverso il punto di accesso telematico previsto dall’articolo 64-bis del Codice dell’amministrazione digitale. Successivamente al rilascio dei propri certificati l’avente diritto potrà, per il periodo di validità dei documenti, prenderne visione ed eventualmente stamparli accedendo al sito web di Anpr. Ristori Covid, gli enti locali che non trasmettono le certificazioni perde i fondi Sempre ieri la Stato città ha approvato lo schema di decreto del Mef (di concerto col Viminale) che detta le istruzioni per la presentazione telematica entro il 31 maggio 2022 delle certificazioni relative alla perdita di gettito connessa all’emergenza COVID-19, al netto delle minori spese e delle risorse assegnate a vario titolo dallo Stato. Gli enti locali che hanno autonomamente determinato di adottare delibere o decreti di aumento o riduzione di aliquote e/o tariffe 2021 rispetto al 2019 e/o delibere o decreti di agevolazioni 2021 specifiche per Covid-19, dovranno comunicare le delibere o i decreti adottati, sempre entro il termine perentorio del 31 maggio 2022. Gli enti locali che trasmetteranno la certificazione, oltre tale termine ma entro il 30 giugno 2022, saranno assoggettati a una riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio, dei trasferimenti compensativi o del fondo di solidarietà comunale in misura pari all’80 per cento dell’importo delle risorse attribuite, da applicare in tre annualità a decorrere dall’anno 2023. Nel caso in cui la certificazione sia trasmessa nel periodo dal 1° luglio 2022 al 31 luglio 2022 (prorogato di diritto al 1° agosto 2022), la riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio, dei trasferimenti compensativi o del fondo di solidarietà comunale sarà pari al 90 per cento. La riduzione arriverà al 100 per cento dell’importo delle risorse attribuite, (sempre da applicare in tre annualità a decorrere dall’anno 2023) qualora gli enti locali non trasmettano la certificazione entro la data del 31 luglio 2022. A seguito dell’invio tardivo della certificazione, le riduzioni di risorse non saranno soggette a restituzione. Ripartiti i ristori per il mancato pagamento dei canoni di occupazione Dalla Stato-città di ieri è arrivato anche il via libera al decreto del ministro dell’interno, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze, che ripartisce il fondo di 82,5 milioni di euro, istituito presso il Viminale, per il ristoro in favore dei comuni delle minori entrate derivanti dall’esonero dal pagamento del canone di occupazione degli spazi pubblici, esonero di cui i titolari di concessioni o autorizzazioni all’utilizzo degli spazi beneficeranno fino al 31 dicembre 2021.