CASI RISOLTI – Veicolo rimosso per lavori stradali

Il caso riguarda un veicolo regolarmente rimosso per lavori stradali.

30 Settembre 2022
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IL CASO 

Il caso riguarda un veicolo regolarmente rimosso per lavori stradali. L’intestatario risulta essere deceduto tempo addietro, separato e senza figli. A mesi di distanza nessuno reclama il mezzo. Come possiamo procedere?     

La questione dei veicoli intestati ai defunti è un problema ricorrente nel nostro lavoro, quando si trovano sulle strade di uso pubblico. Purtroppo non esiste una procedura standard, né un risultato certo, atteso che le norme che regolano l’accettazione dell’eredità non sempre sono risolutive. Il fatto che esistano dei chiamati all’eredità, non significa che questi abbiano acquisito la qualità di eredi, per cui si ritiene non corretto notificare l’avviso di ritiro a una lista di possibili eredi, che potrebbero aver rinunciato all’eredità, ovvero non averla ancora accettata esplicitamente o implicitamente. Occorre partire dal tribunale dove si è aperta la successione per verificare se questa si è formalizzata e se non si hanno notizie si può provare a risalire ai parenti più stretti tramite l’anagrafe di residenza. Eventualmente queste persone possono essere sentite per acquisire informazioni ai sensi dell’articolo 180, comma 8, del codice della strada. Se la ricerca non porta al reperimento di un erede, inizia un percorso ancora più difficoltoso, in quanto manca una precisa disciplina per la gestione dei numerosi casi di veicoli giacenti sulle strade pubbliche, intestati a persone decedute. Acquisito che esiste la rinuncia all’eredità, in assenza di eredi o legati, l’erede necessario diventa lo Stato, ma la trattazione del bene mobile registrato presenta non poche difficoltà. Per questo, salvo il veicolo si presenti in condizioni incompatibili con il recupero (relitto) e che quindi possa essere trattato come rifiuto, una volta appurata l’effettiva rinuncia di tutti gli eredi legittimi o l’assenza di legati o di chiamati all’eredità conosciuti, deve essere preso contatto con l’ufficio dell’Agenzia del Demanio (in quanto lo Stato sarebbe erede necessario, in assenza di altri legati) per accordarsi sulla destinazione di questo veicolo (e così nel tempo si è proceduto nel mio Comando trovando la collaborazione dell’Agenzia del Demanio). Se l’Agenzia, come si ha riscontrato in altre realtà locali, non ritenesse di procedere in tal senso, una alternativa è procedere come si fosse davanti ad una res nullius, anche se si tratta di un bene registrato, poiché la registrazione non è più attuale e le ricerche in base a questa risultano impossibili o non risolutive. In tal caso si dovrà procedere per occupazione ai sensi dell’articolo 923 del codice civile per la successiva demolizione del veicolo e ciò anche in analogia con quanto previsto per i veicoli in presunto stato di abbandono ex dm 460/99. Spesso però tali veicoli sono rimossi o posti sotto sequestro per violazioni del codice della strada e sono trattati, d’accordo con la prefettura, sino all’acquisizione da parte del custode acquirente o dell’Agenzia del Demanio. L’ultima alternativa, ma in verità solo teorica, è quella che il Tribunale proceda alla nomina di un curatore dell’eredità giacente, ma la soluzione non ha sostanziale riscontro nell’esperienza concreta.