Risposta a un ricorso ove si lamenta la necessità della taratura per gli apparecchi per l’accertamento delle violazioni semaforiche – a cura di G. Carmagnini

17 Settembre 2014
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Relativamente alla ritenuta necessità della taratura dello strumento Traffiphot, si ritiene che non si possa negare una specifica competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in materia di mezzi tecnici per il controllo e la regolazione del traffico, nonché di quelli atti all’accertamento e al rilevamento “automatico” delle violazioni alle norme della circolazione (articolo 45 c.d.s.); il Ministero si serve dei CSRPAD 1 per la verifica delle strumentazioni tecniche e del Consiglio superiore dei lavori pubblici per i pareri preventivi al rilascio delle approvazioni degli apparecchi come i misuratori di velocità o per la verifica delle violazioni semaforiche. La procedura di approvazione degli apparecchi per l’accertamento delle violazioni (degli articoli 7, 142, 146, 148, 176) avviene attraverso un primo parere del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici e poi con la successiva emanazione di un decreto dirigenziale. Questo è avvenuto anche per l’approvazione dell’apparecchio utilizzato per l’accertamento della violazione per cui si discute. Ma è di tutta evidenza che non può essere un caso che né il precedente decreto di approvazione, né il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, fanno riferimento alla necessità della taratura degli apparecchi presso organismi esterni accreditati.
Non vi è poi chi non veda come la legge n. 273 (taratura) sia precedente (1991) rispetto al Codice della strada (1992) e che quindi non poteva essere estranea al legislatore delegato dalla l. n. 190/91, il quale però si è ben guardato dal richiamarla nel Codice della strada e anche nelle successive modifiche al d.lgs. n. 285/92 o in altre disposizioni di legge, se non espressamente.
Qualcuno potrebbe allora obiettare che la legge 273/91 esiste e che è fatto obbligo rispettarla a prescindere da qualsiasi richiamo nel Codice della strada, nel regolamento o nei vari decreti dirigenziali.

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