Le violazioni ambientali: il quadro normativo

13 Giugno 2024
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Indice

Reati

Molte violazioni in materia di ambiente costituiscono precise fattispecie di reato, principalmente di tipo contravvenzionale. È fondamentale fornire alcuni elementi di base in merito.

La prima grande distinzione tra i vari tipi di reato prevista dal diritto penale sostanziale è contemplata dall’art. 39 del codice penale: “I reati si distinguono in delitti e contravvenzioni”. I delitti riguardano i reati di maggiore gravità, mentre le contravvenzioni riguardano reati di lieve entità, chiamati anche “delitti nani”, che possono comunque turbare il quieto vivere sociale.

La classificazione di un reato come delitto o contravvenzione è determinata dal tipo di pena prevista.

Gli illeciti penali, noti anche come reati, possono essere di due tipi in base alla loro gravità:

  • Contravvenzioni: punite con l’ammenda (pagamento di denaro) o l’arresto (incarcerazione a tempo determinato).
  • Delitti: puniti con la multa (pagamento di denaro), la reclusione (incarcerazione a tempo determinato) o l’ergastolo (incarcerazione a vita, non previsto per reati ambientali).

Le pene accessorie per i delitti, previste dagli artt. 28 e segg. c.p., includono:

  • Interdizione dai pubblici uffici (temporanea o permanente)
  • Interdizione da una professione o un’arte (da un mese a cinque anni)
  • Interdizione legale (perpetua o temporanea)
  • Interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche
  • Incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione
  • Decadenza o sospensione dell’esercizio della potestà genitoriale
  • Pubblicazione della sentenza di condanna

Le pene accessorie rendono maggiormente punitiva la pena principale.

Questa è inflitta dal giudice con sentenza di condanna; quelle accessorie conseguono di diritto.

Nel diritto penale è previsto, limitatamente alle contravvenzioni, l’istituto dell’oblazione (artt. 162 e 162-bis c.p.), che costituisce una causa di estinzione del reato. L’oblazione consiste nel pagamento di una somma di denaro che estingue il reato e impedisce l’iscrizione nel certificato del casellario giudiziale. Tuttavia, l’oblazione è inammissibile in caso di recidiva reiterata o permanenza delle conseguenze dannose del reato.

Il giudice può inoltre rigettare l’istanza d’oblazione in relazione alla gravità del reato. Nel corso delle indagini preliminari la domanda d’oblazione è presentata al pubblico ministero che ne cura la trasmissione al giudice per le indagini preliminari che è competente ad emettere la decisione in merito.


Classificazione dei reati


I reati possono essere distinti secondo varie tipologie:

  • Reati di evento o pura condotta: Nei primi è necessario che si verifichi un certo evento, nei secondi è sufficiente una certa condotta. Ad esempio nel reato di danneggiamento, art. 635 c.p., l’evento è la trasformazione del bene oggetto del reato (reato di evento). Nel reato di rifiuto di atti d’ufficio – omissione, art. 328 c.p., il reato si concretizza con la sola condotta omissiva (reato di pura condotta).
  • Reati propri o comuni:I primi possono essere commessi solo da determinate categorie di persone, ad esempio il reato di falso materiale commesso dal pubblico ufficiale, art. 477 c.p. (reato proprio perché è riservato ad un comportamento che può commettere solo il pubblico ufficiale). I reati comuni sono quelli che possono essere commessi da tutte le categorie di persone ad esempio il reato di truffa, art. 640 c.p.: “Chiunque, con artifizi o raggiri, …”.
  • Reati istantanei o permanenti: I reati istantanei si realizzano in un solo istante ad esempio furto, rapina, danneggiamento, mentre i reati permanenti continuano nel tempo ad esempio nel sequestro di persona, art. 605 c.p., l’azione perdura sino a quando la vittima è privata della sua libertà personale.
  • Reati di danno o pericolo: I reati di danno richiedono la lesione del bene tutelato, mentre per i reati di pericolo è sufficiente che il bene sia messo in pericolo ad esempio il reato di attentato al Presidente della Repubblica, art. 276 c.p.


Soggetti del procedimento e del processo penale


I soggetti del procedimento penale includono il giudice, il pubblico ministero, la polizia giudiziaria, l’imputato, la parte offesa, la parte civile e il difensore.
Sono parti quei soggetti titolari di interessi di fronte alla decisione del giudice: l’imputato, il pubblico ministero, la parte civile e il difensore civile; il giudice non è una parte, in quanto sta al di sopra di esse.

L’esercizio dell’azione penale è espletato dal pubblico ministero che rappresenta lo Stato nella volontà punitiva nei confronti di chi si è reso autore di un reato. È il titolare delle indagini preliminari avvalendosi della polizia giudiziaria, raccoglie elementi di prova a carico dell’autore del reato, compie atti tipici d’indagine previsti dalla legge, presenta al G.I.P. sia le richieste per l’applicazione di misure cautelari, sia, al termine delle indagini, la richiesta di rinvio a giudizio dell’imputato o l’archiviazione del procedimento. Presenzia e rappresenta l’accusa in tutte le udienze dibattimentali. L’ufficio del pubblico ministero è composto da magistrati di carriera appartenenti al ramo requirente della magistratura.

Conclusioni


La complessità delle norme penali ambientali richiede un’approfondita conoscenza delle distinzioni tra i vari tipi di reato e delle relative conseguenze penali. Una corretta applicazione delle sanzioni e delle pene accessorie è essenziale per garantire la tutela dell’ambiente e il rispetto delle normative vigenti.

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