Decreto Velox: Prossimo alla pubblicazione

Pubblicato in  Gazzetta Ufficiale il prossimo 28  maggio 2024

23 Maggio 2024
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Mercoledì 22 maggio, durante il Question Time alla Camera dei Deputati, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha affrontato numerose interrogazioni parlamentari, focalizzandosi in particolare sulle iniziative volte ad armonizzare i dispositivi di rilevamento della velocità, per prevenire un uso distorto degli autovelox nei confronti degli utenti della strada.

Grazie per il quesito, che tocca molte persone“, ha iniziato Salvini, sottolineando la rilevanza della questione. “Se oggi pomeriggio qualcuno fa ricorso, in base alla sentenza della Cassazione, il ricorso viene accolto e la multa non esiste.” Il Ministro ha evidenziato l’importanza di garantire la sicurezza stradale, evitando che gli autovelox diventino strumenti ingiustificati di vessazione per i cittadini.

Attualmente, non esiste un censimento ufficiale del numero complessivo di autovelox in Italia. “Fonti di stampa, che stiamo verificando, parlano di circa 11.300 autovelox presenti nel Paese, pari al 10% del totale mondiale, una evidente esagerazione,” ha detto Salvini, facendo notare la natura diffusa ma spesso silente del fenomeno, utilizzato talvolta per motivi di sicurezza e talvolta come una sorta di tassa aggiuntiva per automobilisti, camionisti e motociclisti.

Per regolare il settore, dopo 13 anni di attesa, è stato finalmente adottato un decreto, in linea con l’articolo 142 del codice della strada che disciplina le modalità di collocazione e uso di questi autovelox. “ Ho firmato il mese scorso il decreto che dopo il controllo degli organi contabili verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 di questo mese, quindi sarà norma dalla settimana prossima” ha annunciato il Ministro.

Il decreto, frutto di un ampio confronto con comuni, province ed enti locali, prevede regole essenziali per garantire che gli autovelox siano utilizzati in sicurezza, dove effettivamente necessario, per prevenire incidenti e tutelare gli utenti, evitando un uso improprio come ulteriore tassa. “Gli autovelox dovranno essere segnalati in anticipo ai conducenti, rispettando distanze minime, almeno un chilometro fuori dai centri urbani,” ha spiegato Salvini. Inoltre, tra un dispositivo e l’altro dovranno intercorrere distanze minime, differenziate in base al tipo di strada, urbana o extraurbana, per evitare multe seriali nello stesso tratto.

La velocità rilevata dagli autovelox sarà parametrata a quella prevista dal codice per ciascuna tipologia di strada. Nei centri urbani, il limite sarà di 50 km/h, mentre nelle strade extraurbane i dispositivi potranno essere utilizzati solo per riduzioni della velocità non superiori a 20 km/h rispetto al limite ordinario, per evitare cambi repentini dei limiti di velocità.

“In sintesi, gli autovelox vicino a una scuola, un asilo o un ospedale sono assolutamente utili e sacrosanti. Sì, quindi, agli autovelox dove servono; no agli autovelox trappola senza reali esigenze di sicurezza,” ha affermato Salvini. I prefetti vigileranno sull’installazione degli autovelox, autorizzandola con singoli provvedimenti.

Infine, riguardo alla sentenza della Cassazione richiamata dagli interroganti, il Ministro ha dichiarato che la soluzione sarà costruita sul piano amministrativo subito dopo l’approvazione del disegno di legge sulla sicurezza stradale, che auspica possa essere approvato definitivamente dal Senato entro l’estate. “Ho chiesto agli uffici di avviare un’istruttoria amministrativa sulla disciplina dei criteri di omologazione di tutti i dispositivi di accertamento da remoto,” ha concluso Salvini, promettendo risposte chiare e di buon senso per garantire la continuità dell’azione delle amministrazioni territoriali. “Punire gli abusi e gli eccessi sì, gravare su chi usa la macchina, il furgone o la moto per lavoro assolutamente no”.

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Velox e controlli su strada

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Massimo Ancillotti, Giuseppe Carmagnini | Maggioli Editore 2024

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