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Ci occupiamo di un ricorso proposto al TAR da un’associazione a difesa dei consumatori. Fra le molte richieste spicca quella relativa all’immediata modifica del testo contenuto nei verbali di accertamento prodotti da un comando di PM.
Ecco il testo utilizzato dall’amministrazione:
<blockquote>”il verbalizzante […] in servizio presso l’Ufficio Varchi della Polizia locale di (omissis) in data […], data dalla quale decorrono i termini di notifica del presente verbale, ha accertato che il conducente del veicolo targato […] in data […] alle ore […] ha commesso le seguenti violazioni ….”.</blockquote>
L’errore contenuto nel modello, che ha portato all’annullamento di migliaia di verbali relativi a infrazioni accertate tramite rilevatori automatici della velocità, è relativo alla data da cui decorre il termine di notifica di 90 giorni.
Il verbale così compilato fornisce infatti al lettore l’informazione che i termini di notifica del verbale decorrano dal momento in cui l’agente di polizia locale prende conoscenza in ufficio delle foto scattate dalle stazioni automatiche di rilevamento. Ciò non è corretto.
Ricordiamo infatti l’art. 201 del Codice della Strada:
<blockquote>” […] qualora la violazione non possa essere immediatamente contestata, il verbale, con gli estremi precisi e dettagliati della violazione e con la indicazione dei motivi che hanno reso impossibile la contestazione immediata, deve, entro novanta giorni dall’accertamento essere notificato all’effettivo trasgressore […] ”.
Il giorno da cui far decorrere i termini non può quindi che essere individuato in quello della commessa violazione. Il TAR dà quindi al Comune 90 giorni di tempo per porre rimedio alla situazione, modificando i verbali di contestazione delle sanzioni al codice della strada. Contestualmente sono annullati tutti i verbali contenenti l’informazione errata.