Pass disabili contraffatti

Si configura il reato di contraffazione dei pass disabili anche nel caso di riproduzioni fotostatiche dell’originale. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione nella sentenza n. 38816/2017

1 Settembre 2017
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Si configura il reato di contraffazione dei pass disabili anche nel caso di riproduzioni fotostatiche dell’originale. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione nella sentenza n. 38816/2017.

Inevitabile la condanna per contraffazione a carico del ricorrente per aver realizzato riproduzioni fotostatiche dell’originale del “pass disabili” che aveva apposto sulle autovetture in suo uso, nonché per il reato di truffa ai danni del Comune, per aver apposto i pass su entrambe le auto parcheggiate, traendo in inganno gli agenti accertatori.
La Suprema Corte con sentenza n. 38816/2017 depositata il 4 agosto ribadisce che «integrano il reato di falsità materiale commessa dal privato in autorizzazioni amministrative (artt. 477 e 482 c.p.) la riproduzione fotostatica dell’originale di un “permesso di parcheggio riservato ad invalidi”, attribuito ad altri, e l’esposizione di tale falso permesso sul proprio veicolo, allorché il relativo documento abbia l’apparenza e sia utilizzato come originale, non presentandosi come mera riproduzione fotostatica».

LEGGI LA SENTENZA n. 38816/2017, Corte di Cassazione