Decreto sicurezza – Presentati emendamenti per favorire l’assunzione di agenti di polizia municipale

31 Ottobre 2018
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Il presidente della I commissione e relatore per l’esame referente del decreto sicurezza Stefano Borghesi (Lega), ha presentato due emendamenti  35.0.600 e 35.0.600  volti ad aumentare la dotazione del personale di polizia municipale a disposizione dei comuni virtuosi e a finanziare iniziative urgenti in materia di sicurezza urbana.

In particolare, l’emendamento 35.0.600 mira ad inserire un nuovo articolo 35-bis, “Disposizioni in materia di assunzioni a tempo indeterminato di personale della polizia municipale.” La norma permetterebbe ai comuni che abbiano rispettato i vincoli di finanza pubblica di assumere a tempo indeterminato personale di polizia municipale, fermo restando il rispetto degli obblighi di contenimento della spesa di personale di cui all’articolo negli anni 2019 e 2020.

Anche il 35.0.601, se approvato, poterebbe all’inserimento di un nuovo articolo 35-bis al decreto con l’intento di istituire presso il ministero dell’Interno un nuovo Fondo per la sicurezza urbana con dotazione pari a 2 milioni di euro per 2018 e a 5 milioni per ciascuno degli anni 2019 e 2020, quale concorso dello Stato al finanziamento di iniziative urgenti da parte dei comuni in materia di sicurezza urbana, anche attraverso l’assunzione a tempo determinato di personale della polizia municipale. Entro 90 giorni dall’approvazione della legge di conversione, il Ministero dell’Interno, di concerto con quello dell’Economia e previa intesa con la Conferenza Stato-città, adotteranno un apposito decreto per la definizione dei criteri e e delle modalità d’acceso al Fondo.

La commissione Affari costituzionali continuerà oggi l’esame del decreto; un ostacolo al suo via libera è dettato dall’opposizione che sta facendo al testo una fronda del Movimento 5 stelle, intenzionata a non ritirare gli emendamenti presentati (circa una quarantina) e a votare contro l’approvazione del testo nel caso in cui non venga debitamente modificato. Ricordiamo che al Senato la maggioranza ha solo 6 voti in più dell’opposizione.

Il testo si trova alla sua prima lettura parlamentare e dovrà essere convertito entro il 3 dicembre di quest’anno.