CON IL NUOVO GOVERNO GIÀ IN PISTA DI DECOLLO IL DL SICUREZZA TER

1 Settembre 2019
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Nonostante nella sua ultima sortita Luigi Di Maio abbia detto che «non ha alcun senso parlare di modifiche ai decreti sicurezza», se il governo giallorosso nascerà uno dei primi provvedimenti sarà proprio quello che riscrive la bandiera di Matteo Salvini. A confermarlo è lo stesso leader M5s quando aggiunge che si dovrà tener conto delle «osservazioni» trasmesse dal Capo dello Stato alle Camere in occasione della firma sulla legge di conversione del decreto sicurezza bis. Ed è probabile che per dare immediata attuazione a quelle «osservazioni» arriverà un decreto sicurezza ter.

Due i punti nel mirino: le sanzioni sulla violazione delle acque territoriali, che sono state aumentate «di 15 volte nel minimo e di 20 volte nel massimo determinato in un milione di euro, mentre la sanzione amministrativa della confisca obbligatoria della nave non risulta più subordinata alla reiterazione del reato»; l’aumento delle pene per i reati contro i pubblici ufficiali. Mattarella nella missiva sottolinea che una sanzione così alta qual è quella comminata a chi viola le acque territoriali è assimilabile a una sanzione penale e pertanto – come sancito dalla Corte costituzionale – deve esserci il rispetto del principio di «necessaria proporzionalità tra sanzione e comportamenti». Inoltre, lo stesso decreto sicurezza fa riferimento alla convenzione Onu sul diritto del mare che impone allo Stato di «esigere che il comandante di una nave che batta la sua bandiera, nella misura in cui gli sia possibile adempiere senza mettere a repentaglio la nave, l’equipaggio e i passeggeri, presti soccorso a chiunque sia trovato in mare in condizioni di pericolo». Quanto invece alla norma sulle misure di ordine pubblico, si sottolinea che la qualifica di pubblico ufficiale è troppo generica in quanto non riferibile solo alle forze dell’ordine ma anche a «un ampio numero di funzionari pubblici statali, regionali e comunali nonché soggetti privati che svolgono pubbliche funzioni»: dai vigili urbani ai dipendenti dell’Agenzia delle entrate, dagli impiegati degli uffici provinciali del lavoro agli ufficiali giudiziari, dai controllori ferroviari ai direttori degli uffici postali fino agli insegnanti. Una platea troppo ampia ed eterogenea che «impedisce al giudice di valutare la concreta offensività delle condotte» e nel caso di oltraggio «solleva dubbi sulla conformità al nostro ordinamento e sulla ragionevolezza di perseguire in termini così rigorosi condotte di scarsa rilevanza». La traccia del decreto sicurezza bis è già scritta.

B.F.

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