PNRR Istruzioni per l’uso

Italia Oggi
10 Novembre 2021
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Francesco Cerisano – Italia Oggi – In collaborazione con Mimesi s.r.l.

Meno burocrazia per assumere personale legato al Pnrr e più risorse per gestire le opere ex post. Sono le condizioni che l’Anci ritiene imprescindibili per poter realizzare i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. A ribadirlo in apertura della XXXVIII Assemblea nazionale dell’associazione in corso di svolgimento a Parma è stato ieri il presidente e sindaco di Bari Antonio Decaro. Un appello che suona come un allarme per il Pnrr nel suo complesso vista la totale corrispondenza fra le missioni scelte come prioritarie dalla Commissione Europea nel programma Next generation Eu e il lavoro che i comuni portano avanti ogni giorno. «Servono regole eccezionali», ha chiesto Decaro, soprattutto in materia di reclutamento e soprattutto per il reclutamento nei piccoli comuni, «senza limitazioni o appesantimenti burocratici». In quest’ottica, le nuove regole sulle assunzioni legate al Pnrr introdotte dal governo con il dl 80 consentono di inserire, nel quadro economico finanziario del progetto, la spesa per le risorse umane che si ritengono necessarie alla sua realizzazione, avanzando richiesta al ministero titolare che a sua volta deve chiedere autorizzazione al Mef. Ma, ha spiegato Decaro, questa procedura rischia di rivelarsi troppo lunga e macchinosa. E per questo, in attesa che tale iter sia regolato «nei modi e nei tempi» l’Anci ha chiesto al governo e al ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta di andare oltre, «consentendo ai comuni di spendere direttamente il 5% del finanziamento assegnato per il personale necessario alla realizzazione dell’investimento». Per spendere velocemente i 40 miliardi di euro del Pnrr destinati ai comuni, Anci chiede finanziamenti diretti e non intermediati, con la riduzione al minimo dei passaggi formali e burocratici per l’individuazione ed erogazione dei fondi. «Gli investimenti comunali devono crescere di più per essere all’altezza degli obiettivi richiesti dal Pnrr tra il 2022 e il 2026: almeno 15 miliardi annui in termini di cassa per l’intero periodo», ha proseguito Decaro. Secondo il sindaco di Bari, infatti, «il rischio è quello delle intermediazioni ministeriali e regionali, che moltiplicano i tempi e alzano ostacoli all’attuazione dei programmi». Un esempio concreto aiuta a comprendere la preoccupazione dei sindaci: il 19 ottobre è stato pubblicato il bando per la missione 2 del Pnrr che investe circa 2 miliardi per l’efficienza energetica del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. «Il piano prevede circa 12 passaggi prima dell’assegnazione dei fondi. Dobbiamo avere tutti davanti un cronoprogramma; entro massimo giugno 2022 i ministeri titolari delle misure devono esaurire le procedure, siano avvisi o assegnazioni dirette ai comuni, ed entro dicembre 2023 i cantieri devono essere aperti. Per rispettare queste scadenze, non è accettabile pensare che, per attuare una misura di finanziamento serva un decreto ministeriale, un riparto alle regioni, che poi fanno i bandi e poi fanno la programmazione e poi un successivo decreto ministeriale che fa il riparto definitivo fra le Regioni e poi queste individuano le stazioni appaltanti. Tutto questo significa non aver compreso la dimensione della sfida che abbiamo di fronte». Ma quando grazie agli investimenti del Pnrr le opere saranno state realizzate, ha ricordato Decaro, «ci sarà una spesa corrente da aggiornare alle nuove e aumentate esigenze. Che ci facciamo con tanti nuovi asili bellissimi, se poi non abbiamo educatori che accolgono i nostri bambini e li aiutano a crescere?», si è chiesto il sindaco di Bari che in quest’ottica ha espresso apprezzamento per l’inserimento nello schema di legge di bilancio di uno stanziamento ulteriore di 900 milioni di euro per la gestione degli asili nido a partire dal 2027. Sul tema del Pnrr i 2500 amministratori Anci presenti a Parma hanno incassato la solidarietà del capo dello Stato, Sergio Mattarella, che negli anni del suo settennato non è mai mancato all’assemblea nazionale dell’Anci. «Si tratta di progetti di grande rilievo da cui possono dipendere un miglioramento della qualità del vivere, una spinta alla modernizzazione del Paese, una crescita sia nella capacità di competere sia nell’esercizio dei diritti. Quando si affrontano temi come la sostenibilità sociale e ambientale, lo sviluppo digitale, i piani urbani, le misure per le aree interne, le implementazioni delle infrastrutture materiali e immateriali, i comuni devono essere anche essi protagonisti di un processo in cui si legano innovazione ed equità», ha ammonito il presidente della Repubblica. «Non possiamo vanificare la grande opportunità che si presenta avanti a noi. Il Pnrr è occasione significativa per riprogettare il Paese, per il cambiamento, per ridurre ed eliminare i divari tra realtà urbane e zone rurali, per mettere in valore risorse come quelle montane, da tempo esposte al declino». Mattarella ha auspicato che i fondi del Pnrr servano anche a ridurre il divario oggi sofferto dalle aree interne le cui ridotte opportunità, ha detto il Capo dello Stato, «configurano un indebolimento dei diritti di cittadinanza». Infine un accenno alle responsabilità dei sindaci, spesso finiti nel mirino di inchieste giudiziarie per responsabilità non proprie, Mattarella è stato chiaro: «l’amministrazione locale è un grande esercizio di vita democratica: nei suoi confronti va espresso rispetto e considerazione da parte delle altre istituzioni e di tutti i cittadini. Il riconoscimento del valore del ruolo di chi amministra è parte della dignità delle istituzioni democratiche». In Parlamento al momento ci sono tre proposte di legge sul tema delle responsabilità degli amministratori locali, alcune delle quali arrivano a proporre l’abolizione del reato di abuso d’ufficio «per la sua indeterminatezza e la sua mancanza di precisione nel definire le condotte punibili». «Noi non chiediamo questo», ha concluso Decaro, «ma bisogna trovare un antidoto efficace per arrestare il fenomeno della paura della firma e della burocrazia difensiva. Perché se un sindaco ha paura di firmare un atto è il Paese che perde. E con il Paese, tutti i suoi cittadini».
Per il capo dello Stato «il Pnrr è occasione significativa per riprogettare il Paese, per il cambiamento, per ridurre ed eliminare i divari tra realtà urbane e zone rurali, per mettere in valore risorse come quelle montane, da tempo esposte al declino»