E’ legittimo il provvedimento con il quale un dirigente della Polizia di Stato ha espresso un
diniego in ordine ad una istanza avanzata da un ispettore capo, tendente ad ottenere l’autorizzazione all’
esonero dallo svolgimento di lavoro notturno, dovendo assistere continuativamente un
parente portatore di handicap con carattere di permanenza, che sia motivato con riferimento al fatto che, in base al numero complessivo dei dipendenti della Polizia di Stato interessati, il
lavoro notturno può riguardare, al massimo,
cinque giorni al mese (e quindi un totale di sessanta giorni l’anno); deve escludersi che non sia possibile per l’interessato predisporre
misure di assistenza alternative (c.d. badanti)
nei giorni in cui è inserito nel turno di reperibilità notturna.
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