Casi Risolti: adeguamento delle postazioni di controllo della velocità al decreto MIT 11 aprile 2024

28 Febbraio 2025
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Il caso


Un ente locale, dovendo adeguare una postazione autovelox ai requisiti previsti dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) dell’11 aprile 2024, chiede di conoscere l’ultimo giorno utile per procedere all’adeguamento, considerando che i dispositivi già installati alla data di entrata in vigore del decreto e non conformi alle nuove disposizioni devono essere disinstallati fino all’avvenuto adeguamento, entro un termine di 12 mesi dall’entrata in vigore del provvedimento.

Soluzione operativa


Come correttamente ha indicato il periodo transitorio ha una durata di 12 mesi dall’entrata in vigore del decreto MIT dell’11 aprile 2024. Il decreto è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 28 maggio 2024. 

L’art. 10 delle Preleggi (le disposizioni preliminari al Codice civile) stabilisce che «Le leggi […] dopo la loro pubblicazione non sono obbligatorie che dopo il quindicesimo giorno, salvo che sia altrimenti disposto».

Questa regola dei 15 giorni di vacatio legis (o più correttamente vacatio dell’atto normativo) nel tempo è stata interpretata non solo per le “leggi” in senso stretto (cioè gli atti aventi forza di legge: leggi ordinarie, decreti-legge e decreti legislativi), ma anche per gli atti “regolamentari” o “normativi” di rango secondario, se ed in quanto destinati a produrre effetti erga omnes (come appunto i decreti ministeriali “normativi”).

Va tenuto conto che non tutti i decreti ministeriali hanno la stessa natura. Vi sono i c.d. decreti ministeriali “normativi”, che disciplinano in via generale e astratta una certa materia o fissano regole valide per una generalità di destinatari e i decreti ministeriali “a contenuto individuale”, che incidono su casi particolari o su singole situazioni (per esempio, la nomina di una Commissione, la concessione di un contributo specifico a un soggetto, ecc.).

Solo i decreti ministeriali di natura normativa sono soggetti, in via ordinaria, al regime di vacatio previsto dall’art. 10 Preleggi (15 giorni se non è indicato diversamente).

Se, invece, un decreto ministeriale è un mero provvedimento individuale, di solito la sua efficacia può decorrere subito (o dalla data stessa di emanazione, o dalla data di notifica, ecc.), a seconda della normativa di settore.

Come avviene per le leggi ordinarie, nulla impedisce che un decreto ministeriale stabilisca da sé la propria data di entrata in vigore, rendendo quindi “variabile” la vacatio (che può essere addirittura zero: “entra in vigore il giorno stesso della pubblicazione”; oppure 30 giorni, 60 giorni, ecc.).

Se il testo del decreto non indica una data espressa, si applica la regola generale dei 15 giorni.

Il decreto 11 aprile 2024, pur avendo un contenuto “regolamentare” non è definito in rubrica come regolamento, ma è atto che dà seguito a una legge (l’articolo 25 della legge 120 del 2010) a contenuto normativo, erga omnes (infatti è pubblicato in Gazzetta). Per questo al decreto si dovrebbe applicare la vacatio legis ordinaria, per cui l’entrata in vigore sarebbe spostata al 12 giugno 2024. 

Tuttavia, la dottrina non è concorde su tale aspetto, anche per l’assenza di una specifica definizione di regolamento in rubrica al decreto. Per cui, seppure con qualche fondato dubbio e pur sostenendo l’applicazione della vacatio legis ordinaria, tuzioristicamente conviene considerare l’entrata in vigore nel giorno successivo alla pubblicazione. Tale interpretazione appare da preferirsi dal punto di vista della necessaria prudenza, per cui è consigliabile ritenere concluso il periodo transitorio alla data del 29 maggio 2025, agendo di conseguenza.

FORMATO CARTACEO

Velox e controlli su strada

Oggi gran parte delle violazioni in materia di circolazione stradale viene accertata con strumenti elettronici che, di fatto, si sostituiscono all’operatore su strada. Sul piano normativo il legislatore è intervenuto costantemente sul tema, ma in modo spesso non coerente.Da un lato ha ampliato i casi in cui la contestazione immediata non è necessaria, attraverso l’impiego di strumenti debitamente approvati; dall’altro ha introdotto una serie di adempimenti e limitazioni, in particolare per l’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità, che hanno reso estremamente difficoltosa l’attività degli organi di polizia e delle amministrazioni locali.Dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulle verifiche della taratura, alla quale hanno fatto seguito il D.M. n. 282/2017 e la Direttiva Minniti, siamo giunti alla questione della omologazione dei dispositivi di controllo della velocità (ordinanza Cassazione n. 10505/2024) ed al nuovo Decreto MIT 11.4.2024 (G.U. n. 123 del 28.5.2024) emanato in attuazione dell’articolo 25 della Legge n. 120/2010.Il quadro che ne deriva è caratterizzato da incertezza operativa e incomprensioni procedurali, interpretazioni dottrinali e giurisprudenziali talvolta difformi tra loro e che, anche per questo, sono la causa dell’insorgere di un contenzioso sempre più intenso e complesso.Questa guida offre un’attenta analisi dell’evoluzione normativa e dei principi generali che regolano l’accertamento e la contestazione delle violazioni mediante i dispositivi tecnologici a disposizione delle Polizie locali, per poi passare all’esame dei singoli casi, alla luce della più affermata giurisprudenza e della prassi ministeriale, mettendo in luce ogni criticità e proponendo le soluzioni più adeguate ai singoli casi.Massimo AncillottiGià comandante di PL laureato in giurisprudenza e avvocato. Autore e coautore di libri e pubblicazioni su CdS, polizia giudiziaria e altre materie di competenza della polizia locale.Giuseppe CarmagniniResponsabile dell’ufficio Contenzioso e supporto giuridico per la PL del Comune di Prato. Autore di libri, monografie, approfondimenti sul CdS, è docente accreditato presso molte scuole regionali.

 

Massimo Ancillotti, Giuseppe Carmagnini | Maggioli Editore 2025

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