Monopattini elettrici, prime conferme sull’efficacia delle nuove regole: incidenti in calo

I primi dati confermano il successo delle modifiche introdotte dalla legge 177/2024

28 Maggio 2025
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Cinque mesi dopo l’entrata in vigore della legge 177/2024, il MIT comunica una prima flessione degli incidenti legati ai monopattini elettrici: -5,5% gli incidenti, -20,4% le vittime, -8,8% i feriti, secondo i rilievi di Polizia Stradale e Carabinieri. Il ministro Salvini chiama il Viminale e l’ANCI a raccolta per consolidare la raccolta dati e porre le basi di una riforma strutturale del Codice della Strada in tema di micromobilità.

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La stretta normativa: cosa prevede la legge 177/2024


Con la legge 23 dicembre 2024, n. 177, il legislatore ha introdotto una serie di misure stringenti sulla circolazione dei monopattini elettrici, mirando a correggere una deriva preoccupante in termini di incidentalità e insicurezza urbana. Le nuove disposizioni, frutto di un’intesa tra Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Ministero dell’Interno e Conferenza Unificata, puntano a limitare l’uso di questi mezzi alla rete urbana, stabilendo regole più chiare e più rigide.

Le modifiche alla circolazione dei monopattini, già in vigore, prevedono:
► La possibilità di circolare solo nei centri abitati, su strade con limite di velocità sino a 50 km/h.
► L’introduzione dell’obbligo di uso del casco per tutti, indipendentemente dall’età.
► Regole più stringenti per la circolazione, con il divieto assoluto di circolazione contromano.
► Nuove norme per i gestori di servizi di noleggio, che prevedono l’obbligo di dotare i monopattini di sistemi automatici che impediscano il funzionamento degli stessi al di fuori delle aree in cui è consentita la circolazione.

Misure che intendono non solo tutelare l’incolumità dei conducenti, ma anche ridurre l’esposizione al rischio per pedoni e altri utenti deboli della strada, spesso coinvolti in incidenti con monopattini in fase di manovra, sosta o attraversamento.

I primi risultati: incidenti e feriti in calo


I dati raccolti dal MIT, grazie alla collaborazione di Polizia Stradale e Carabinieri, sembrano dare ragione al legislatore: nel primo trimestre successivo all’entrata in vigore delle nuove norme si è registrata una diminuzione del 5,5% nel numero totale di incidenti che coinvolgono monopattini elettrici. Più marcata la riduzione del numero di vittime, in calo del 20,4%, e dei feriti, in calo dell’8,8%.

Va però osservato che questi dati riguardano solo una parte dei sinistri: quelli rilevati dalle forze statali (34%). La maggior parte, circa il 66%, è infatti competenza delle Polizie Locali. Per questo motivo, il ministro Salvini ha chiesto al Viminale e all’ANCI di raccogliere e sistematizzare le informazioni in possesso degli enti locali, per avere un quadro realmente rappresentativo.

La fase di monitoraggio si rivela cruciale per una futura revisione organica del Codice della Strada, alla quale si lavora dal febbraio 2025 nell’ambito di un Tavolo tecnico ad hoc. L’intento è quello di consolidare una disciplina codicistica sulla micromobilità che, oltre ai monopattini, coinvolga anche i velocipedi e gli altri dispositivi per la mobilità individuale leggera.

Micromobilità urbana: verso una disciplina a regime


Ad oggi, la regolazione della micromobilità è frammentaria e distribuita tra norme settoriali e disposizioni transitorie. L’assenza di un riferimento strutturale nel Codice della Strada rende più difficile il compito degli operatori pubblici e privati. L’obiettivo del Tavolo tecnico è proprio quello di dare corpo a una normativa stabile, equilibrata, coerente con i principi della sicurezza stradale ma anche compatibile con l’innovazione tecnologica e la sostenibilità urbana.

La proposta emersa in questi mesi è quella di un capitolo dedicato alla micromobilità, che disciplini non solo i requisiti tecnici dei veicoli, ma anche le modalità di circolazione, le responsabilità dei gestori di sharing, le competenze di controllo delle autorità locali e l’utilizzo delle tecnologie digitali per il tracciamento e la sicurezza.

Sulla stessa linea si colloca la richiesta, avanzata dal MIT, di maggiore integrazione tra le banche dati statali e comunali per migliorare il monitoraggio e la prevenzione degli incidenti.

Sicurezza e innovazione: due binari da far convergere


La sfida, come riconosciuto anche da ANCI e dalle forze dell’ordine, è tenere insieme due priorità: sicurezza pubblica e innovazione. Da un lato, c’è la necessità di evitare che i monopattini si trasformino in “mine vaganti” dell’ecosistema urbano; dall’altro, è impossibile ignorare il ruolo crescente che la micromobilità gioca in una prospettiva di riduzione del traffico, delle emissioni e della congestione nelle città.

Per questo, l’approccio del MIT appare orientato al bilanciamento tra libertà di movimento e controllo, tra sanzioni e incentivi, tra prevenzione e responsabilizzazione degli utenti. È anche per questo che il ministro Salvini insiste sulla collaborazione tra livelli istituzionali diversi: serve una governance condivisa, che veda protagonisti Ministeri, Regioni, Comuni, ma anche gli operatori di settore e le associazioni degli utenti.

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