Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha aggiornato l’elenco dei Comuni inclusi nelle Aree Urbane Funzionali (FUA) valide per l’accesso agli incentivi PNRR per l’acquisto di veicoli elettrici. L’aggiornamento, basato sui dati ISTAT 2021, integra 368 nuovi Comuni e garantisce equità tra territori e continuità dei diritti acquisiti: chi risiedeva in aree già comprese nelle precedenti FUA 2011 mantiene infatti la possibilità di accedere ai bonus. L’obiettivo è assicurare trasparenza, inclusività e certezza giuridica nella gestione del contributo.
Un aggiornamento tecnico per una transizione più equa
Con una nota pubblicata sul portale ufficiale del MASE, il Ministero ha comunicato la disponibilità dell’elenco aggiornato delle Aree Urbane Funzionali (FUA), individuate dall’ISTAT nell’aggiornamento 2021 e ora consultabili nella sezione dedicata agli incentivi per veicoli elettrici del sito bonusveicolielettrici.mase.gov.it.
L’elenco integra 368 nuovi Comuni, portando a una revisione complessiva della mappa territoriale delle aree funzionali, in linea con l’obiettivo del PNRR di favorire la mobilità sostenibile e l’accesso uniforme alle misure di incentivo.
La nuova perimetrazione è il risultato di un lavoro istruttorio congiunto tra MASE, ISTAT e Commissione europea, basato sulla matrice di pendolarismo del Censimento 2021 e sui dati demografici più recenti.
L’obiettivo dell’intervento, chiarisce il Ministero, è duplice: da un lato aggiornare i criteri di inclusione per riflettere l’evoluzione dei flussi urbani e delle dinamiche territoriali, dall’altro assicurare equità e continuità dei diritti già riconosciuti ai beneficiari delle precedenti delimitazioni.
Continuità e tutela dei diritti acquisiti
Uno dei punti centrali del comunicato riguarda la garanzia di continuità per cittadini e imprese già inclusi nelle Aree Urbane Funzionali individuate con il decreto ministeriale 8 agosto 2025, n. 236, basate sui confini FUA 2011.
In base alle precisazioni fornite dal Ministero nelle FAQ ufficiali (n. 8), i soggetti residenti o aventi sede legale in Comuni precedentemente inclusi mantengono il diritto a richiedere i contributi, anche se tali Comuni non risultano più compresi nel nuovo aggiornamento ISTAT.
Questa disposizione evita ogni forma di penalizzazione derivante da variazioni territoriali sopravvenute, garantendo stabilità amministrativa e certezza del diritto.
Al tempo stesso, il MASE ha esteso l’accesso al bonus anche ai cittadini e alle imprese dei 368 nuovi Comuni ricompresi nella revisione ISTAT 2021, rafforzando l’idea di una misura realmente inclusiva e paritaria.
L’impostazione ministeriale risponde a una logica di “transizione giusta”, dove l’aggiornamento tecnico non si traduce in esclusioni, ma in ampliamento delle opportunità, in linea con i principi europei di sostenibilità e coesione territoriale.
Trasparenza, semplificazione e certezza amministrativa
Il MASE ha sottolineato che l’operazione di aggiornamento nasce anche da un principio di trasparenza amministrativa e di tempestività dell’azione pubblica.
Rendere subito disponibili gli elenchi aggiornati sul portale dedicato significa offrire agli utenti una visione chiara e univoca della platea dei beneficiari, evitando dubbi interpretativi o ritardi nell’erogazione dei fondi.
L’iniziativa contribuisce inoltre a rafforzare la credibilità del sistema di incentivi PNRR, che resta uno degli strumenti cardine per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del parco veicolare nazionale.
In tal senso, la misura si pone come tassello strategico della politica di mobilità sostenibile e di rafforzamento della fiducia tra cittadini, imprese e istituzioni.
Equità e inclusione al centro della mobilità del futuro
La decisione del MASE di integrare le nuove FUA 2021 nel sistema degli incentivi risponde a una visione di lungo periodo: garantire accesso equo alle opportunità del PNRR e favorire un modello di sviluppo territoriale basato su inclusione e sostenibilità.
Il Ministero ribadisce che la mobilità elettrica non è solo una questione ambientale, ma anche sociale ed economica, e deve essere sostenuta da criteri territoriali chiari e aggiornati.
In definitiva, l’intervento non modifica la struttura del bonus, ma ne rafforza i presupposti di legittimità e giustizia distributiva, valorizzando l’aggiornamento ISTAT come strumento di maggiore equilibrio tra i territori.
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