In soli quattro mesi oltre il 50% dei Comuni italiani ha aderito all’Archivio Nazionale informatizzato dei registri dello stato civile (ANSC), realizzato dal Ministero dell’Interno e coordinato dal Dipartimento per la trasformazione digitale. Il progetto, sostenuto dai fondi PNRR, segna un passaggio storico verso la digitalizzazione integrale dello stato civile: atti redatti e conservati digitalmente, consultabili online e integrati con l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR). A regime, l’infrastruttura consentirà risparmi stimati in 25 milioni di euro l’anno.
Indice
Un’accelerazione digitale per la Pubblica Amministrazione
A quattro mesi dal lancio nazionale, l’Archivio Nazionale informatizzato dei registri dello stato civile (ANSC) ha raggiunto un risultato che testimonia la solidità del progetto e la capacità di collaborazione tra livelli istituzionali: oltre metà dei Comuni italiani ha già aderito al nuovo sistema digitale.
Il dato emerge dal comunicato del Dipartimento per la trasformazione digitale, che coordina l’iniziativa in collaborazione con il Ministero dell’Interno, titolare dell’archivio, e Sogei S.p.A., che ne cura la realizzazione tecnica.
L’obiettivo è ambizioso ma ormai concreto: superare definitivamente la gestione cartacea degli atti di stato civile, con la loro dispersione in archivi fisici vulnerabili e disomogenei, per costruire una rete informatica centralizzata, sicura e interoperabile.
La novità non è solo tecnologica, ma anche culturale: si tratta di un passo decisivo verso una Pubblica Amministrazione digitale, interconnessa e centrata sul cittadino, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
L’ANSC: un’infrastruttura strategica per la cittadinanza digitale
Avviato nell’ottobre 2023 con un primo gruppo di cinque Comuni pilota, l’ANSC si è rapidamente esteso a livello nazionale grazie anche ai 50 milioni di euro stanziati dal PNRR per sostenere la migrazione dei registri locali al sistema centralizzato.
Oggi, con oltre 150 mila atti redatti e conservati digitalmente, il sistema è già operativo e utilizzabile dagli ufficiali di stato civile per la redazione, consultazione e rilascio dei certificati direttamente dal portale centrale.
La piattaforma consente inoltre ai cittadini di firmare digitalmente gli atti attraverso CIE o SPID, e — nelle prossime settimane — permetterà di scaricare i certificati online tramite il portale ANPR, senza più la necessità di recarsi fisicamente agli sportelli comunali.
Questa integrazione tra ANPR e ANSC rappresenta un traguardo tecnologico di rilevanza sistemica, che semplifica i processi, riduce i tempi di lavorazione e automatizza le comunicazioni tra amministrazioni, aumentando l’efficienza complessiva della macchina pubblica.
Benefici economici e amministrativi: una PA più efficiente e sostenibile
Oltre alla modernizzazione tecnologica, l’ANSC introduce un modello di gestione uniforme e sostenibile dei registri dello stato civile.
L’adozione del formato digitale elimina i costi legati a stampa, archiviazione e conservazione cartacea, generando risparmi strutturali stimati in almeno 25 milioni di euro l’anno.
I vantaggi si estendono anche alla trasparenza e alla sicurezza dei dati, con un controllo centralizzato che riduce i rischi di errore e di smarrimento della documentazione.
Il sistema, inoltre, consente una maggiore resilienza amministrativa, garantendo la continuità dei servizi anche in situazioni di emergenza (ad esempio calamità o attacchi informatici).
Grazie alla conservazione digitale a norma e alla tracciabilità delle operazioni, l’ANSC diventa un presidio di legalità e affidabilità per i cittadini e per gli enti locali.
Verso la completa digitalizzazione dello stato civile
La rapidità con cui i Comuni stanno aderendo al progetto lascia prevedere che la completa digitalizzazione dello stato civile sarà raggiunta in anticipo rispetto alle scadenze normative.
Il risultato è frutto della collaborazione istituzionale tra Ministero dell’Interno, Presidenza del Consiglio e autonomie locali, ma anche della crescente consapevolezza delle amministrazioni sull’importanza di innovare i servizi pubblici in chiave digitale.
Come sottolinea il comunicato del Dipartimento, l’ANSC è un tassello fondamentale di un ecosistema pubblico digitale più ampio, che mira a semplificare la vita del cittadino, ridurre gli oneri burocratici e potenziare l’interoperabilità dei sistemi informativi pubblici.
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