Gli operatori della Polizia Municipale svolgono un ruolo fondamentale in questo tipo di attività: spetta infatti a loro il compito di portare a compimento quanto previsto dall’ordinanza del Sindaco, ovvero garantire le condizioni affinché il procedimento di A.S.O. o T.S.O. venga portato a termine. Molteplici sono quindi le attività alle quali gli operatori di Polizia Municipale sono chiamati ad operare, non solo come parte attiva del rintraccio della persona, del suo accompagnamento presso la struttura sanitaria prestabilita, ma anche come elemento di garanzia che durante tutto l’iter vengano rispettate le normative vigenti e, nello stesso tempo, vi sia il rispetto della persona umana e del suo diritto alla salute.
È evidente che le complesse situazioni e condizioni cliniche del paziente che hanno dato origine alle ordinanze per A.S.O. e T.S.O., possono essere il preludio di un intervento complesso per gli operatori di Polizia Municipale. Nei confronti della persona che non vorrà sottoporsi spontaneamente all’ordinanza emanata a suo carico, sarà chiaramente necessario un intervento attivo da parte degli operatori, finalizzato unicamente all’espletamento del procedimento attivato. Situazioni operative che vedono il soggetto impegnato in comportamenti aggressivi verso terzi o verso se stesso, così come verso gli stessi operatori di Polizia Municipale, prevedono chiaramente un intervento attivo, al fine di contenere fisicamente la persona, affinché quest’ultima non possa più essere in grado di mettere in atto i comportamenti sopra descritti e possa essere poi messa a disposizione delle strutture sanitarie per le migliori cure del caso.
Ad ogni modo l’intervento della Polizia Municipale è volto al rispetto dell’ordinanza emanata dal Sindaco e non come attività di pubblica sicurezza. Nel caso in cui la persona metta in atto comportamenti tali da precludere la sicurezza pubblica o di più persone, il personale della Polizia Municipale può valutare la necessità di far intervenire in supporto, altro personale delle Forze di Polizia dello Stato, al fine di garantire il ripristino dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Vademecum per l’operatore di polizia
Lo scopo di questa guida è quello di fornire all’operatore di polizia, a qualunque organo appartenga, un “vademecum” pratico-operativo nel quale vengono trattati i casi più significativi e ricorrenti che si possono verificare nello svolgimento del proprio lavoro quotidiano.L’analisi degli oltre 40 casi pratici trattati nel volume è così strutturata:• il quadro normativo di riferimento;• la procedura operativa;• gli accorgimenti da seguire;• i rischi e le tutele per l’operatore di polizia.I casi individuati sono accomunati dal fatto che l’operatore di polizia, se non è in grado di padroneggiare adeguatamente la procedura operativa e se non adotta determinati accorgimenti, può vedersi addossate responsabilità di vario tipo (penale, civile, amministrativo) con esiti anche gravi a suo carico. Va infatti tenuto conto del fatto che casi apparentemente semplici dal punto di vista del quadro normativo e delle attività formali possono degenerare in situazioni complesse da gestire.L’opera, pertanto, rappresenta un utilissimo strumento di lavoro che guida, supporta, fornisce consigli e consente di evitare conseguenze negative. Una sezione del volume è infatti appositamente dedicata ai rischi che corre l’operatore di polizia, ai reati di cui può essere accusato, al procedimento disciplinare e alle possibili tutele. Sergio BedessiGià comandante di Polizia Locale in varie città italiane, Presidente del Centro Documentazione Sicurezza Urbana e Polizia Locale (CEDUS), autore di libri e articoli in materia di sicurezza e polizia locale, docente in corsi di formazione anche universitari.
Sergio Bedessi | Maggioli Editore 2025
                       
        
    
        
    
        
    
        
    
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