Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato il Decreto Dirigenziale n. 430 del 28 ottobre 2025, recante “Modifiche all’articolo 3 del decreto del Direttore Generale per la Motorizzazione 18 agosto 2025, n. 305”.
Il provvedimento introduce nuove indicazioni operative per la comunicazione dei dati relativi ai sistemi di rilevamento della velocità media, fornendo istruzioni puntuali su come gli enti proprietari delle strade e le amministrazioni competenti devono compilare i campi informativi nel sistema ministeriale.
L’obiettivo è assicurare uniformità, trasparenza e coerenza nelle procedure di taratura e nell’identificazione delle tratte sottoposte a controllo, rafforzando così l’affidabilità complessiva del sistema di monitoraggio della velocità.
>> TESTO DEL DECRETO DIRIGENZIALE 18 AGOSTO 2025, N. 305 AGGIORNATO CON LE MODIFICHE DEL DECRETO 28 OTTOBRE 2025, N. 430
Indice
Chiarezza e uniformità per i controlli di velocità media
La novità introdotta dal Decreto Dirigenziale n. 430/2025, pubblicato sul portale istituzionale del MIT, mira a rendere più chiari e omogenei i criteri di comunicazione dei dati relativi ai sistemi di rilevamento della velocità media – i cosiddetti “sistemi Tutor”.
La modifica interviene sull’articolo 3 del decreto del Direttore Generale per la Motorizzazione n. 305 del 18 agosto 2025, integrando la disciplina con il nuovo comma 3-bis.
In particolare, la norma specifica che, per i sistemi di rilevamento della velocità media, gli enti proprietari delle strade devono inserire nel campo previsto dalla lettera i) la dicitura “non applicabile” e compilare invece il campo “note” con una serie di dati standardizzati. Tali informazioni comprendono:
• la sigla e la denominazione della strada,
• la chilometrica convenzionale del punto di installazione,
• l’identificativo del portale (se presente) che compone la coppia,
• e la direzione di marcia della tratta sottoposta a controllo.
Si tratta di un chiarimento di natura tecnica ma di notevole rilievo operativo, volto ad assicurare tracciabilità, uniformità e correttezza delle informazioni immesse nel sistema ministeriale, in linea con le disposizioni sulla taratura dei dispositivi di rilevamento e sulla loro validità probatoria.
Verso una maggiore trasparenza nei controlli automatizzati
L’integrazione introdotta con il nuovo comma 3-bis consente inoltre una più chiara correlazione tra i portali di rilevamento e le tratte controllate, evitando ambiguità che in passato avevano generato contenziosi.
Il decreto risponde così anche all’esigenza di armonizzare i dati trasmessi dalle diverse amministrazioni, agevolando le verifiche del MIT e delle autorità competenti sui requisiti di conformità e taratura.
>> Leggi anche Firmato il primo decreto per il censimento dei dispositivi o sistemi di misurazione della velocità
PER APPROFONDIRE
• PL Channel – Velox e controlli di velocità – di Giuseppe Carmagnini
• SPECIALE Riforma Velox
Velox e controlli su strada
Oggi gran parte delle violazioni in materia di circolazione stradale viene accertata con strumenti elettronici che, di fatto, si sostituiscono all’operatore su strada. Sul piano normativo il legislatore è intervenuto costantemente sul tema, ma in modo spesso non coerente.Da un lato ha ampliato i casi in cui la contestazione immediata non è necessaria, attraverso l’impiego di strumenti debitamente approvati; dall’altro ha introdotto una serie di adempimenti e limitazioni, in particolare per l’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità, che hanno reso estremamente difficoltosa l’attività degli organi di polizia e delle amministrazioni locali.Dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulle verifiche della taratura, alla quale hanno fatto seguito il D.M. n. 282/2017 e la Direttiva Minniti, siamo giunti alla questione della omologazione dei dispositivi di controllo della velocità (ordinanza Cassazione n. 10505/2024) ed al nuovo Decreto MIT 11.4.2024 (G.U. n. 123 del 28.5.2024) emanato in attuazione dell’articolo 25 della Legge n. 120/2010.Il quadro che ne deriva è caratterizzato da incertezza operativa e incomprensioni procedurali, interpretazioni dottrinali e giurisprudenziali talvolta difformi tra loro e che, anche per questo, sono la causa dell’insorgere di un contenzioso sempre più intenso e complesso.Questa guida offre un’attenta analisi dell’evoluzione normativa e dei principi generali che regolano l’accertamento e la contestazione delle violazioni mediante i dispositivi tecnologici a disposizione delle Polizie locali, per poi passare all’esame dei singoli casi, alla luce della più affermata giurisprudenza e della prassi ministeriale, mettendo in luce ogni criticità e proponendo le soluzioni più adeguate ai singoli casi.Massimo AncillottiGià comandante di PL laureato in giurisprudenza e avvocato. Autore e coautore di libri e pubblicazioni su CdS, polizia giudiziaria e altre materie di competenza della polizia locale.Giuseppe CarmagniniResponsabile dell’ufficio Contenzioso e supporto giuridico per la PL del Comune di Prato. Autore di libri, monografie, approfondimenti sul CdS, è docente accreditato presso molte scuole regionali.
Massimo Ancillotti, Giuseppe Carmagnini | Maggioli Editore 2025
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