Un ciclomotore con targa estera, il cui proprietario è una ditta estera, che viene condotto da un residente in Italia, è sanzionabile?
Sappiamo che ai ciclomotori non si applicano gli articoli 93-bis e 132 del codice della strada, riferiti solo agli autoveicoli, ai rimorchi e ai motoveicoli.
Tuttavia, se il ciclomotore è condotto da un residente in Italia non si può ritenere in circolazione internazionale e, quindi, non trova applicazione l’articolo 3 della Convenzione di Vienna, ma il codice della strada.
Ricordiamo, per completezza, che l’articolo 3 della Convenzione di Vienna del 1968 sulla circolazione stradale dispone che le Parti contraenti saranno tenute ad ammettere in circolazione internazionale sul loro territorio i velocipedi ed i ciclomotori che soddisfano alle condizioni tecniche definite al Capitolo V della presente Convenzione ed il cui conducente ha la propria residenza abituale sul territorio dì un’altra Parte contraente.
Nessuna Parte contraente potrà esigere che i conducenti di velocipedi o di ciclomotori in circolazione internazionale siano titolari di un permesso di guida; tuttavia, le parti contraenti che, in conformità con il paragrafo 2 dell’articolo 54 della presente Convenzione, avranno fatto una dichiarazione per assimilare i ciclomotori ai motocicli potranno esigere un permesso di guida dai conducenti di ciclomotori in circolazione internazionale.
Pertanto, se il veicolo è in circolazione nazionale, in assenza di altre disposizioni, valgono gli obblighi previsti dall’articolo 97 del codice della strada e le relative sanzioni.
Tali conclusioni sono avallate dalla circolare del Ministero dell’interno Prot. n. 300/A/1/54463/106/16 del 18 luglio 2006, con la quale trattando degli obblighi derivanti dall’articolo 97 del codice della strada ha concluso che (paragrafo 7):
<<La presente normativa non trova applicazione per i ciclomotori che si trovano sul territorio nazionale in circolazione internazionale ovvero al seguito dei proprietari non residenti in Italia>>, confermando di fatto che, invece, la normativa amministrativa del codice della strada trova piena applicazione in caso di circolazione nazionale.
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