Con il comunicato del 30 settembre 2025 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha annunciato l’entrata in funzione della piattaforma telematica per il censimento degli autovelox, prevista dal decreto 18 agosto 2025, n. 305. Gli enti e le amministrazioni cui fanno capo organi di polizia stradale dovranno inserire marca, modello, matricola ed estremi del decreto di approvazione di ciascun dispositivo, pena la perdita di validità nell’utilizzo operativo. I dati saranno pubblici e consultabili sul sito istituzionale del MIT, in un’ottica di trasparenza e uniformità nazionale.
Indice
Una banca dati nazionale per i dispositivi di rilevazione
Il comunicato del MIT chiarisce che la nuova piattaforma telematica risponde all’obiettivo di creare un censimento univoco dei dispositivi di accertamento delle violazioni dei limiti di velocità. L’iniziativa trae fondamento dal Decreto dirigenziale 18 agosto 2025, n. 305, che ha imposto agli enti proprietari delle strade e alle amministrazioni pubbliche l’obbligo di registrare online ogni autovelox in uso.
Il sistema si configura come strumento centrale per garantire trasparenza e uniformità: ogni cittadino potrà verificare sul sito ministeriale la presenza, la tipologia e i dati identificativi degli strumenti installati.
Obblighi per enti e amministrazioni
La piattaforma è disponibile all’interno della sezione “Gestione Utenze” del Portale del Trasporto e del Portale dell’Automobilista.
Le amministrazioni e gli enti titolari dei servizi di polizia stradale, già dotati di credenziali CED Motorizzazione, dovranno accedere alla piattaforma per inserire tutte le informazioni richieste: marca, modello, versione, matricola e decreto di approvazione ministeriale del dispositivo. Ogni variazione – come sostituzioni o aggiornamenti tecnici – dovrà essere comunicata senza ritardo.
Il comunicato sottolinea con chiarezza che solo i dispositivi registrati nella piattaforma potranno essere utilizzati legittimamente: la registrazione diventa quindi condizione imprescindibile per la validità degli accertamenti.
Pubblicità e consultazione dei dati
Un aspetto innovativo della misura è la pubblicazione dei dati raccolti sul portale istituzionale del MIT, liberamente consultabile. L’automobilista potrà controllare in anticipo quali apparecchi risultano regolarmente omologati e censiti. Questo meccanismo rafforza anche la difendibilità dei verbali di contestazione, limitando il contenzioso fondato sull’asserita irregolarità degli strumenti.
Il quadro normativo di riferimento
La piattaforma rappresenta l’attuazione pratica di quanto previsto dal Decreto 305/2025, che ha ridisegnato i requisiti di utilizzo degli strumenti di rilevazione della velocità. La logica è duplice: da un lato assicurare che ogni dispositivo sia conforme alle autorizzazioni ministeriali, dall’altro consolidare una banca dati unica che eviti discrepanze tra enti locali.
Il comunicato invita infine gli operatori a consultare il decreto direttoriale attuativo 29/9/2025, prot. n. 367, che specifica le modalità tecniche e operative per l’inserimento dei dati. Le disposizioni introdotte dal decreto entrano in vigore il giorno stesso della pubblicazione, ma diventeranno pienamente operative dopo 60 giorni, trascorsi i quali la registrazione dei dispositivi costituirà condizione imprescindibile per il loro utilizzo da parte degli enti.
Vedi anche:
► Per il Tribunale di Catania sono sufficienti l’approvazione e la taratura dei misuratori di velocità
► Giudice di pace e Tribunale di Rovereto: è sufficiente l’approvazione dei velox
► La Cassazione insiste sull’approvazione come fase propedeutica all’omologazione
►Anche il Tribunale di Bari conferma la legittimità di misuratori di velocità approvati
► Velox: modalità di caricamento dei dati nella piattaforma per il censimento dei rilevatori di velocità
► Casi Risolti: censimento nazionale dei dispositivi di rilevazione. Modalità di compilazione e caricamento del file “tracciato_velox.csv”
► Censimento Velox: tutte le FAQ del Portale dell’Automobilista
Velox e controlli su strada
Oggi gran parte delle violazioni in materia di circolazione stradale viene accertata con strumenti elettronici che, di fatto, si sostituiscono all’operatore su strada. Sul piano normativo il legislatore è intervenuto costantemente sul tema, ma in modo spesso non coerente.Da un lato ha ampliato i casi in cui la contestazione immediata non è necessaria, attraverso l’impiego di strumenti debitamente approvati; dall’altro ha introdotto una serie di adempimenti e limitazioni, in particolare per l’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità, che hanno reso estremamente difficoltosa l’attività degli organi di polizia e delle amministrazioni locali.Dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulle verifiche della taratura, alla quale hanno fatto seguito il D.M. n. 282/2017 e la Direttiva Minniti, siamo giunti alla questione della omologazione dei dispositivi di controllo della velocità (ordinanza Cassazione n. 10505/2024) ed al nuovo Decreto MIT 11.4.2024 (G.U. n. 123 del 28.5.2024) emanato in attuazione dell’articolo 25 della Legge n. 120/2010.Il quadro che ne deriva è caratterizzato da incertezza operativa e incomprensioni procedurali, interpretazioni dottrinali e giurisprudenziali talvolta difformi tra loro e che, anche per questo, sono la causa dell’insorgere di un contenzioso sempre più intenso e complesso.Questa guida offre un’attenta analisi dell’evoluzione normativa e dei principi generali che regolano l’accertamento e la contestazione delle violazioni mediante i dispositivi tecnologici a disposizione delle Polizie locali, per poi passare all’esame dei singoli casi, alla luce della più affermata giurisprudenza e della prassi ministeriale, mettendo in luce ogni criticità e proponendo le soluzioni più adeguate ai singoli casi.Massimo AncillottiGià comandante di PL laureato in giurisprudenza e avvocato. Autore e coautore di libri e pubblicazioni su CdS, polizia giudiziaria e altre materie di competenza della polizia locale.Giuseppe CarmagniniResponsabile dell’ufficio Contenzioso e supporto giuridico per la PL del Comune di Prato. Autore di libri, monografie, approfondimenti sul CdS, è docente accreditato presso molte scuole regionali.
Massimo Ancillotti, Giuseppe Carmagnini | Maggioli Editore 2025
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