Condannato per il reato di cui all’art. 187 C.d.S. ricorre alla S.C. asserendo che non era stata provata la guida in condizioni psicofisiche alterate. La Corte di Cassazione, con sentenza del 20/4/2015 rileva che non era richiesto che lo stato di alterazione si palesasse con atti di guida peculiari.
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