Il decreto sicurezza è legge: nuove fattispecie di reato e più tutele per le forze dell’ordine

5 Giugno 2025
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Con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un’astensione, il Senato ha dato il via libera definitivo alla legge di conversione del cosiddetto “decreto Sicurezza” (d.l. 48/2025). Il testo, già approvato dalla Camera il 29 maggio, è composto da 39 articoli che incidono profondamente sull’ordinamento penale e amministrativo: si introducono nuove fattispecie di reato (tra cui terrorismo, occupazioni abusive, rivolte carcerarie), si inaspriscono le pene per lesioni a pubblici ufficiali, truffe e accattonaggio, e si ampliano gli strumenti di contrasto alla criminalità e di protezione per le forze dell’ordine. Viene inoltre vietata la commercializzazione delle infiorescenze di cannabis e potenziata la disciplina sulla gestione dei beni confiscati.

Nuove fattispecie di reato


Il testo definitivo contiene 39 articoli, suddivisi in numerosi ambiti d’intervento. Sul fronte penale, si introducono 14 nuovi reati e nove circostanze aggravanti applicabili a fattispecie già esistenti. Si disciplinano condotte come la detenzione e diffusione di materiale a fini terroristici, le rivolte nei penitenziari e nei centri per migranti, l’occupazione arbitraria di immobili, i blocchi stradali, le truffe agli anziani e l’uso di minori nell’accattonaggio. Contestualmente, viene rafforzata la protezione giuridica del personale delle forze dell’ordine, con aggravanti specifiche per reati commessi contro di essi e contributi per le spese legali fino a 10mila euro a fase processuale.

Sicurezza urbana, ordine pubblico e criminalità organizzata


Una parte significativa del decreto è dedicata alla gestione della sicurezza urbana e all’efficientamento delle risposte contro la criminalità. Tra le novità, spicca il reato di occupazione abusiva di immobili, punito fino a sette anni, con possibilità di sgombero immediato e d’ufficio da parte della polizia giudiziaria. È stato inoltre rafforzato il Daspo urbano, ora esteso anche a chi abbia riportato condanne (anche non definitive) per reati contro la persona o il patrimonio avvenuti in contesti di trasporto pubblico.

In ambito antimafia, si estendono i poteri del prefetto in tema di interdittive, con facoltà di sospendere temporaneamente i loro effetti per imprenditori individuali in comprovato stato di necessità. Il contratto di rete entra tra i soggetti sottoposti a verifica antimafia. Nuove misure riguardano anche la gestione dei beni confiscati: demolizione degli immobili abusivi su ordine del giudice, divieto di impiego di lavoratori vicini ai soggetti colpiti da confisca definitiva, e semplificazione delle procedure per l’iscrizione e modifica delle aziende nel registro imprese.

Sulla lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata, si prevede una sanzione per le agenzie di noleggio auto che non trasmettano i dati al Ced e l’estensione di questa misura anche ai reati di mafia e traffico di stupefacenti. Il reato di distribuzione di istruzioni per compiere attentati viene anticipato nella soglia di punibilità.

Ordine penitenziario, migranti e contrasto all’usura


Ampio spazio è dedicato alla disciplina dell’ordinamento penitenziario. Nasce il reato di rivolta carceraria, applicabile anche ai Cpr (Centri di permanenza per i rimpatri), punibile da tre a 18 anni a seconda delle modalità e conseguenze. Per le detenute madri, si prevede il rinvio facoltativo della pena solo se non comporta rischi gravi per la collettività, e l’obbligo di custodia attenuata per figli sotto l’anno di età.

Il decreto introduce anche la figura del “tutor” per le vittime di usura: esperti incaricati di affiancare gli imprenditori beneficiari dei mutui speciali, per favorirne il reinserimento nel circuito legale. In ambito lavorativo, si promuove l’occupazione in carcere e l’integrazione con il Terzo Settore.

Importanti anche le novità in tema di immigrazione: per l’acquisto di SIM da parte di cittadini extra-Ue, sarà sufficiente un documento d’identità valido, senza obbligo di permesso di soggiorno. Viene prevista una sanzione accessoria (chiusura fino a 30 giorni) per chi non rispetti gli obblighi di identificazione. Il decreto esclude, rispetto al Ddl iniziale, l’obbligo per enti pubblici e università di collaborare con i servizi segreti, limitandosi a rafforzare la sicurezza e la copertura degli agenti 007.

Cannabis light, vandalismi e nuove aggravanti


Particolarmente significativa è la stretta sulla cannabis light. La legge 242/2016 viene modificata per escludere esplicitamente la possibilità di vendere o distribuire infiorescenze, anche essiccate o in forma semilavorata, mentre resta ammessa la produzione agricola di semi per usi consentiti.
Nel solco della tolleranza zero verso i reati predatori, si introducono aggravanti specifiche per borseggi e truffe in prossimità di stazioni ferroviarie o metropolitane e si prevede l’arresto in flagranza per le truffe agli anziani. Inasprite anche le pene per il danneggiamento durante manifestazioni e per la mancata osservanza degli alt della polizia stradale, con sospensione della patente da 15 a 30 giorni in caso di recidiva.

Infine, il decreto istituisce aggravanti per i reati finalizzati a ostacolare la realizzazione di infrastrutture pubbliche, come il ponte sullo Stretto o la Tav, e disciplina l’uso delle bodycam da parte della polizia, nonché il porto di armi private anche fuori servizio.

PER APPROFONDIRE

► Dossier del Servizio studi di Camera e Senato n. 471/1 del 3/6/2025  relativo al Decreto legge n. 48/2025 “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario” (cd. Decreto Sicurezza).

 Servizio del Bilancio – Nota di lettura – n. 252 : A.S. 1509: “Conversione in legge del decreto-legge 11 aprile 2025, n. 48, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario” (Approvato dalla Camera dei deputati)

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