Legge di Bilancio 2024: così diventa più leggera la stretta su sanità, Enti locali e scuola

11 Dicembre 2023
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di MARCO ROGARI (dal Sole 24 Ore
Una mezza marcia indietro, accompagnata però da una “dilatazione” delle cosiddette finestre d’uscita per contenere l’impatto sui conti pubblici. È quella compiuta dal Governo, confermando l’impegno preso nei giorni scorsi, nell’allentare la stretta sulle pensioni di dipendenti degli Enti locali, maestri, ufficiali giudiziari e personale sanitario. Con un ulteriore ammorbidimento per medici e infermieri. Uno degli emendamenti presentati al Senato a quella che doveva essere una manovra semi-blindata limita il taglio fino a un massimo del 25% della fetta retributiva dei trattamenti, che scatterà dal 2024, solo agli assegni anticipati svincolati da soglie anagrafiche: quelli accessibili con 42 anni e 10 mesi di contribuzione (41 e 10 mesi per le donne). Una “penalizzazione” che, appunto, medici e infermieri potranno rendere più soft prolungando la loro permanenza in servizio una volta maturati i requisiti per l’uscita anticipata: per ogni mese in più di lavoro il taglio dell’aliquota di rendimento sulla quota retributiva si ridurrà di un trentaseiesimo. Con il risultato che «sanitari» potranno restare attività per altri tre anni. E sempre medici e infermieri potranno rimanere in ospedale anche dopo il raggiungimento dei 40 anni di servizio a patto che non abbiano superato i 70 anni d’età. Il correttivo, dunque, conferma, come già annunciato dal governo, che sono salve le pensioni di vecchiaia di tutte le categorie interessate. E salvi sono anche i diritti acquisiti maturati a tutto il 31 dicembre 2023. Ad essere esclusi dal giro di vite previdenziale sono anche medici, infermieri, dipendenti degli enti locali, maestri e ufficiali giudiziari collocati a riposo d’ufficio per il raggiungimento dell’anzianità massima di servizio prevista. Un alleggerimento che affievolisce la portata di un intervento che aveva anche l’obiettivo di addolcire la “gobba pensionistica” riducendo, a regime, di circa 21 miliardi la spesa previdenziale. E proprio per non rendere troppo marcato l’impatto dei ritocchi sui conti pubblici (e forse anche per rassicurare la Ue), il governo ha individuato una sorta di parziale compensazione dilatando le finestre d’uscita per tutte le categorie interessate: a 3 mesi nel 2024, a 4 mesi nel 2025, a 5 mesi nel 2026, a 7 mesi nel 2027 fino a 9 mesi a partire dal 2028. Un intervento che consentirà di recuperare circa 3 miliardi fino al 2033, e di limitare a circa 9,1 miliardi il maggior onere per la finanza pubblica rispetto alla versione originaria della manovra, anche grazie agli 1,6 miliardi recuperati con il taglio, a partire del 2033, del Fondo sanitario nazionale. Con l’emendamento presentato a palazzo Madama la minor spesa pensionistica prevista si attesta, a regime, a circa 12 miliardi. Questi correttivi non sembrano però essere serviti ad evitare le tre giornate di sciopero indette per gennaio dal sindacati dei medici e dirigenti sanitari, Anaao-Assomed, che al momento conferma la mobilitazione. E afferma: «Qualcosa è cambiato», ma «non abbastanza». E anche il sindacato degli infermieri concorda. Dure le opposizioni. Il capogruppo Dem al Senato, Francesco Boccia, dice che «la toppa è peggio del buco», così siamo a «Quota 46». «Da un governo che aveva annunciato Quota 41 e il superamento della legge Fornero arriva un peggioramento delle pensioni», ribadisce, sempre per il Pd, Daniele Manca. Che aggiunge: «Siamo all’accanimento terapeutico per tutto il pilastro pubblico: previdenza, istruzione, enti locali e salute sono nel mirino, come confermano i previsti nuovi tagli dal 2033 al Fondo sanitario nazionale». Per il M5S, Orfeo Mazzella, Barbara Guidolin e Elisa Pirro parlano di «un gioco delle tre carte» sulle pensioni: «l’esecutivo continua a usare la previdenza come un bancomat». Ma il sottosegretario al Lavoro, il leghista Claudio Durigon, difende l’emendamento sottolineando che era giusto fare correzioni perché tutte la manovre hanno bisogno di essere migliorate in corsa. 

* Articolo integrale pubblicato su Il Sole 24 Ore del 9 dicembre 2023 (In collaborazione con Mimesi s.r.l.).