Velox e accertamenti strumentali: come continuare l’attività nel rispetto delle nuove regole

Corso on line in diretta 9 luglio 2025 – Iscriviti qui –

25 Giugno 2025
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Dal 1° gennaio 1993, con l’entrata in vigore del nuovo Codice della strada, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha approvato decine di apparecchi per il controllo della velocità, ai sensi degli articoli 192 e 345 del regolamento di attuazione del Codice della strada, autorizzandone la produzione in serie e l’utilizzo per l’accertamento delle violazioni previste e punite dall’articolo 142 del Codice della strada.

Dopo oltre 30 anni la Seconda Sezione della Cassazione (Ordinanza Corte di Cassazione Civile sez. II 5/2/2025 n. 2857) ha sostenuto che tali apparecchi non potevano legittimamente essere utilizzati, in ragione del fatto che l’articolo 142 comma 6, prevede da sempre solo l’uso di apparecchi omologati e non anche approvati. 

Questa interpretazione, contenuta nell’Ordinanza 18 aprile 2024, n. 10505 ha trovato ulteriori conferme da parte della medesima Sezione, con successive ordinanze che in pratica hanno dato atto della prima pronuncia, ponendo però la base per ulteriori dubbi circa la fondatezza delle conclusioni proposte dalla Corte.

La giurisprudenza di merito, prima maggioritaria nel sostenere la legittimità dell’utilizzo di apparecchi approvati od omologati, sta cedendo progressivamente e in maniera acritica all’interpretazione letterale e parziale della Cassazione, deresponsabilizzandosi di fronte a un indirizzo di legittimità che pare invece non tenere conto del contesto normativo e della successione delle leggi nel tempo e che, anzi, pare evitare accuratamente tali argomenti.

A questa criticità si aggiunge quella che deriva dal Decreto 11 aprile 2024, che ha concluso il suo periodo transitorio, costringendo le amministrazioni locali e le prefetture ad un nuovo confronto per individuare la conformità delle postazioni già autorizzate rispetto alle nuove regole contenute nel cosiddetto Decreto “Salvini”.

Valutare se proseguire: tra contenzioso e strategie difensive


In questo panorama, di non facile lettura, per fornire un supporto operativo Maggioli Formazione organizza il corso online in diretta dal titolo:

“Velox e controlli: come proseguire correttamente l’attività di accertamento”
📅 Mercoledì 9 luglio 2025 – 🕙 Ore 10.00 – 12.30
🎓 Docente: Giuseppe Carmagnini


Il corso affronterà i temi dell’omologazione e approvazione, della successione normativa, delle ordinanze della Cassazione, del decreto 11 aprile 2024 e dei rapporti con le prefetture. Ampio spazio sarà riservato ai quesiti dei partecipanti.

PROGRAMMA

 Gli accertamenti strumentali nel Codice della strada.    
• Omologazione ed approvazione degli strumenti.    
• L’evoluzione normativa    
• Gli approdi giurisprudenziali e le lacune della Cassazione    
• La linea ministeriale e quella dell’Avvocatura Generale dello Stato    
• Il contenzioso e la difesa in giudizio    
• La valutazione: continuare o interrompere gli accertamenti?    
• Il decreto 11 aprile 2024 e la fine del periodo transitorio    
• Gli aspetti tecnici del decreto 11 aprile 2024 e i rapporti con le prefetture    
• Conclusioni e quesiti


L’iscrizione include il materiale didattico, l’attestato, l’accesso alla registrazione per 30 giorni.

Velox e controlli: come proseguire correttamente l’attività di accertamento.
Quadro normativo; Contenzioso e difesa; Analisi di casi pratici

icon corso indiretta CORSO ONLINE IN DIRETTA
calendar 09 Lug 2025
clock time four outline ore 10.00 – 12.30
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Velox e controlli su strada

Oggi gran parte delle violazioni in materia di circolazione stradale viene accertata con strumenti elettronici che, di fatto, si sostituiscono all’operatore su strada. Sul piano normativo il legislatore è intervenuto costantemente sul tema, ma in modo spesso non coerente.Da un lato ha ampliato i casi in cui la contestazione immediata non è necessaria, attraverso l’impiego di strumenti debitamente approvati; dall’altro ha introdotto una serie di adempimenti e limitazioni, in particolare per l’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità, che hanno reso estremamente difficoltosa l’attività degli organi di polizia e delle amministrazioni locali.Dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulle verifiche della taratura, alla quale hanno fatto seguito il D.M. n. 282/2017 e la Direttiva Minniti, siamo giunti alla questione della omologazione dei dispositivi di controllo della velocità (ordinanza Cassazione n. 10505/2024) ed al nuovo Decreto MIT 11.4.2024 (G.U. n. 123 del 28.5.2024) emanato in attuazione dell’articolo 25 della Legge n. 120/2010.Il quadro che ne deriva è caratterizzato da incertezza operativa e incomprensioni procedurali, interpretazioni dottrinali e giurisprudenziali talvolta difformi tra loro e che, anche per questo, sono la causa dell’insorgere di un contenzioso sempre più intenso e complesso.Questa guida offre un’attenta analisi dell’evoluzione normativa e dei principi generali che regolano l’accertamento e la contestazione delle violazioni mediante i dispositivi tecnologici a disposizione delle Polizie locali, per poi passare all’esame dei singoli casi, alla luce della più affermata giurisprudenza e della prassi ministeriale, mettendo in luce ogni criticità e proponendo le soluzioni più adeguate ai singoli casi.Massimo AncillottiGià comandante di PL laureato in giurisprudenza e avvocato. Autore e coautore di libri e pubblicazioni su CdS, polizia giudiziaria e altre materie di competenza della polizia locale.Giuseppe CarmagniniResponsabile dell’ufficio Contenzioso e supporto giuridico per la PL del Comune di Prato. Autore di libri, monografie, approfondimenti sul CdS, è docente accreditato presso molte scuole regionali.

 

Massimo Ancillotti, Giuseppe Carmagnini | Maggioli Editore 2025

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