Contro la sentenza il colpevole ha presentato ricorso in cassazione lamentando la genericità e l’indeterminatezza del capo d’imputazione, non permettendo la sua formulazione di comprendere il luogo, le modalità dei fatti, il tipo di prodotto ittico venduto, in relazione al verbale di sequestro.
In aggiunta a ciò, il commerciante contesta il vizio di motivazione in ordine al cattivo stato di conservazione degli alimenti ed alla destinazione degli stessi al commercio in quanto la sentenza del Tribunale in primo luogo sarebbe carente di motivazione perché in relazione alla condizione degli alimenti, non ha prodotto alcun cenno sui risultati delle analisi effettuate dall’ASL; in secondo luogo, analoga carenza di motivazione si riscontrerebbe secondo il ricorrente in relazione alla presenza o meno di avventori intenzionati ad acquistare il prodotto, elemento necessario per capire se vi fosse stata effettivamente la vendita o quantomeno la destinazione alla vendita.
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