Pertanto, l’installazione e l’esercizio dei sistemi di videosorveglianza urbana da parte degli enti locali è considerata attività libera, purché si tratti di impianti previsti nell’ambito di patti per la sicurezza urbana integrata finalizzati al contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e attività predatoria.
Nel Dossier Camera – Senato sul provvedimento in merito si legge:
<< L’articolo 5, comma 2 del decreto-legge n. 14 del 2017 disciplina le finalità dei patti per la sicurezza urbana. In particolare la lettera a) indica come finalità dei patti: prevenzione e contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, attraverso servizi e interventi di prossimità, in particolare a vantaggio delle zone maggiormente interessate da fenomeni di degrado, anche coinvolgendo, mediante appositi accordi, le reti territoriali di volontari per la tutela e la salvaguardia dell’arredo urbano, delle aree verdi e dei parchi cittadini e favorendo l’impiego delle forze di polizia per far fronte ad esigenze straordinarie di controllo del territorio, nonché attraverso l’installazione di sistemi di videosorveglianza.
In via generale gli articoli 99 e 104 del decreto legislativo n. 259 del 2003 prevedono che l’attività di installazione ed esercizio di reti o servizi di comunicazione elettronica ad uso privato è assoggettata ad una autorizzazione generale. Il soggetto interessato presenta al Ministero una dichiarazione resa dalla persona fisica titolare ovvero dal legale rappresentante della persona giuridica, o da soggetti da loro delegati, contenente l’intenzione di installare o esercire una rete di comunicazione elettronica ad uso privato. La dichiarazione costituisce segnalazione certificata di inizio attività (art.99). L’articolo 104 indica le attività soggette obbligatoriamente ad autorizzazione generale.
Come ricorda la relazione illustrativa l’art. 100 del Codice delle comunicazioni elettroniche già prevede l’esclusione da atti di assenso del Ministero dello sviluppo economico per le installazioni effettuate da amministrazioni statali. La disposizione pertanto consente di superare l’irragionevole regolamentazione differenziata della medesima fattispecie a seconda della natura statale o locale dell’amministrazione che intende conseguire un identico interesse pubblico. >>
A Riccione, nell’ambito delle “Giornate di Polizia Locale e Sicurezza Urbana“ VIDEOSORVEGLIANZA URBANA INTEGRATA |
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